Una crescita delle attività umane sempre più intensa e a forte impatto ambientale, se continuasse ad andare nella direzione opposta alla sostenibilità, potrebbe causare danni permanenti e non reversibili al pianeta. Il quadro delineato dal report Global Enviromental Outlook, nel quale sono intervenuti oltre 250 esperti provenienti da tutto il mondo, non promette bene per il futuro della Terra.
Nell’ambito dell’Assemblea Ambientale dell’Onu, a Nairobi, si è infatti discusso a lungo sulla necessità di adottare politiche e misure ambientali più adeguate alla sostenibilità: nel prossimo futuro si prevede un aumento delle morti premature da inquinamento, pari a circa 6-7 milioni per l’inquinamento atmosferico, sommate a perdite economiche che si aggirano intorno ai 5000 miliardi di dollari. Cifre destinate ad aumentare con l’incremento di emissioni nocive e dell’inquinamento, soprattutto nelle regioni dell’Asia, dell’Africa e del Medio Oriente, soggette a un intenso a rapido sviluppo industriale e demografico.
Non sarà solo l’uomo a subire danni ingenti da questi incrementi, ma anche diverse specie animali che potrebbero andare in estinzione: tra il 1970 e il 2014, infatti, il numero delle specie di vertebrati è diminuito del 60%, mentre per gli invertebrati il 42% è attualmente a rischio estinzione. Gli esperti affermano, inoltre, che un’estinzione di massa sarebbe in atto, soprattutto a causa dell’uomo e delle sue attività.
Soltanto l’impegno effettivo dei governi di tutto il mondo potrebbe porre un freno a questo lento declino. Del resto, Joyce Msuya, direttore esecutivo del Programma ambientale dell’Onu, è molto chiaro a riguardo: “La salute e la prosperità dell’umanità sono direttamente legate allo stato del nostro ambiente”, afferma Msuya. “Questo rapporto – continua – rappresenta una prospettiva per l’umanità. Siamo ad un bivio: continuiamo sulla strada attuale, che porterà ad un futuro oscuro per l’umanità, o ci concentriamo su un percorso di sviluppo più sostenibile? Questa è la scelta che devono fare i nostri leader politici, ora”.
Redazione -ilmegafono.org
Commenti recenti