“Oggi voterei sì per l’uscita dall’euro”: così diceva l’attuale vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, nel gennaio 2017, quando ancora era solo un parlamentare 5 stelle, davanti alle telecamere del talk show di Giovanni Floris “Di martedì”.
“Non abbiamo mai detto che vogliamo uscire dall’Euro”: così dice lo stesso ministro nell’ottobre 2018. È passato un anno e mezzo e la stessa persona dice, in un video, senza possibilità di fraintendimento, il contrario di quel che sosteneva, autosmentendosi. Cambiamo tutti idea, per carità, qualcuno sostiene pure che sia un segno di intelligenza. Ma non si può cambiare il passato. Non si possono dire candidamente delle bugie. O almeno così credevamo fino a qualche mese fa.
Viviamo una situazione politica estremamente particolare. Sicuramente mai vista. Chi fa finta di niente, se non è ingenuo è in malafede. Una situazione particolare perché somiglia paurosamente troppo ai futuri distopici che hanno ispirato la nostra cultura. La continua rimozione del passato e la smentita. È successo con l’euro per Di Maio, è successo per i post NoVax nel sito del blog delle stelle, le foto ritoccate per far “sparire” i militanti dissidenti come capitò con la Batzella. Ma anche con Roberta Lombardi, che dice di aver vaccinato suo figlio dopo aver fatto una battaglia contro i vaccini. E poi il cambio dell’idea sui politici indagati o il limite del secondo mandato messo in discussione. Oppure il cambio di rotta improvviso dei vertici dei 5 stelle sul Tap in Salento.
La mente corre facilmente al mondo del Grande Fratello in “1984” di Orwell: “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”. Questa volontà studiata, programmata, cercata di rimozione del passato e la bugia sbandierata e propagandata sono inquietanti. Cosa potrebbe succedere? Possono raccontarci tutto ed il contrario di tutto senza tema di essere smentiti, spodestati, umiliati.
Stupisce già che succeda su temi che dovrebbero essere dei dogmi di buon senso come i vaccini, figurarsi su temi diversi e più delicati come la politica economica. “La libertà è dire che 2+2 fa 4”, si legge sempre in “1984”. Non possiamo fare finta di niente, che sia normale, che faccia parte della vita politica. C’è un pericolo serio per la democrazia. In questo, la Lega di Salvini sembra meno pericolosa. Non tanto per le idee di fondo, quanto per la minore propensione al rovesciamento della realtà. La base politica della Lega, in teoria, ha una dose di pragmatismo che gli impedisce di fare affidamento su chi dice tutto e il contrario di tutto.
Spaventa di più il Movimento 5 stelle. Per certi aspetti, almeno il gruppo dirigente, sembra che abbiano preso le puntate della celebre serie tv “Black Mirror” e le abbiano messe in pratica con inserti da “1984”. Non solo lo stravolgimento della realtà, ma anche la propaganda dell’ignoranza del motto “uno vale uno”, la svalutazione delle competenze. Non sono forse la trasposizione del motto “ignorance is strength”?
Non è una questione di simpatia o di ingenuità dei partecipanti ai movimenti. Stiamo assistendo a un fenomeno di rimozione della verità dalle nostre vite che non è banale propaganda elettorale. È un processo che sembra studiato per minare le certezze delle persone, renderci apatici, vuoti, senza idee (né di destra né di sinistra), senza identità (uno vale uno), senza punti di riferimento. Non sembra ci sia qualcuno capace di leggere questo tipo di rischio, possiamo quindi continuare a credere a categorie politiche che sono state tragicamente superate e non ce ne siamo neppure accorti.
Penna Bianca-ilmegafono.org
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