Le buone maniere insegnano che una lettera dovrebbe iniziare con un “Egregio…” oppure “Carissimo…”. Le buone maniere però si riservano alle persone che le sanno apprezzare, le coltivano, le rispettano. Questo è quello che mi è stato insegnato, che ho imparato e che ho fatto mio. Nella storia di Matteo Salvini e nella sua carriera politica non esiste traccia di nessuna di queste parole che pure dovrebbero significare l’ABC della civile convivenza, a maggior ragione quando si occupa un ruolo istituzionale e, in questo caso, di governo del Paese.
Lei, signor Ministro degli Interni, quel posto lo occupa, e prima di occuparlo ha giurato sulla Costituzione della Repubblica Italiana. La stessa Costituzione che Lei evidentemente non conosce e, fra qualche riga, le dimostrerò il perché. Ma prima ancora di essere nominato ministro, durante la campagna elettorale, Lei ha giurato anche sul Vangelo. Ora il fatto che Lei giuri tenendo in mano un Vangelo e il crocefisso mi tocca solo marginalmente, essendo io un uomo libero, laico e ateo, ma lo ritengo comunque inopportuno e offensivo: nei confronti dei cittadini che vivono in uno Stato che vorrei ricordarle non è quello Pontificio. Ma questo è un problema fra Lei e i credenti che le hanno dato il proprio voto. Andiamo allora alla sua palese violazione della Costituzione, in particolare sui seguenti articoli:
Articolo 2 – La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Si parla di “diritti” inviolabili dell’uomo in senso universale, lo capisce vero? La Costituzione non afferma “prima gli italiani” e poi, se avanza tempo, anche gli altri.
Articolo 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
In un’intervista rilasciata lo scorso mese di febbraio Lei ha affermato che “l’Islam non è compatibile con la Costituzione”. Lei non ha fatto alcuna differenza fra integralismo-fanatismo islamico e Islam, ha posto le due cose sullo stesso piano. È un’affermazione grave, non crede?
Di fatto, inoltre, le sue recenti decisioni relative in particolare alla chiusura dei porti e in materia di migranti in generale non inducono a pensare che Lei intenda rimuovere gli ostacoli di cui si fa riferimento nell’articolo 3. Lei ha parlato di censimento dell’etnia Rom e poi, forse consigliato da colleghi più scaltri, si è accorto di aver detto qualcosa di vergognoso e inaccettabile, oltre che anticostituzionale, ed ha parzialmente corretto il tiro. Ma la sua intenzione era chiara ed evidente, e richiama alla mente una parola infame: schedatura. Da ministro degli Interni Lei conoscerà certamente la legge Mancino che vieta l’incitazione alla violenza per motivi razziali. Ma sappiamo che Lei preferisce le ruspe… andiamo oltre.
Lei, signor Ministro, in passato non si è fatto mancare nulla in termini di affermazioni e comportamenti contrari alla Costituzione: ha inneggiato all’indipendenza e alla secessione delle regioni del Nord Italia, ha affermato che la Padania non è Italia. Ora vedo che è passato a un progetto diverso: dal secessionismo al nazionalismo. E in questo progetto vedo che contempla anche il non ricordare più gli insulti e i cori offensivi contro i meridionali, che cantava orgoglioso con una birra in mano alla festa di Pontida.
Vede signor Ministro, una gran parte di questo Paese tende a salire sempre sul carro del vincitore. Gran parte di questo Paese ha nel proprio DNA una grossa dose di fascismo e di razzismo e per questo oggi è schierato con lei in una sorta di ubriacatura collettiva. Lei parla di invasione, eppure i dati nudi e crudi smentiscono chiaramente questa tesi. Ma Lei per anni ha lavorato su questa tesi fino a farla entrare nella testa di molti italiani che ora sono convinti che i propri problemi abbiano un passaporto e un nome straniero, e che le origini di quei problemi siano da cercare fra gli ultimi della terra che sbarcano sulle nostre coste dopo una vita fatta solo di morte.
Molti italiani preferiscono non parlare di mafia, camorra, ‘ndrangheta. Molti italiani non vogliono parlare di corruzione, di appalti, di piani industriali capaci di affrontare i nodi dell’occupazione e dello sviluppo. Molti italiani, infine, non vogliono più sentire parlare nemmeno di fascismo.
Fra i suoi compiti di ministro degli Interni ci sarebbe anche quello di contrastare il fascismo in base al rispetto delle leggi esistenti. Da mMinistro dell’Interno Lei dovrebbe fare di tutto perché la Legge Scelba e la Legge Anselmi siano applicate. Se lo ricordi, quelle leggi impongono lo scioglimento delle formazioni neofasciste. Strano, Lei parla sempre di rispetto della legge ma non ho mai sentito una sua parola sul rispetto della legge che proibisce la ricostituzione del partito fascista. Ma forse sono distratto, siamo tutti distratti. Sì signor Ministro, molti italiani amano salire sul carro del vincitore: è stato così anche all’inizio del ventennio fascista, però sappiamo anche com’è andata. È un libro sempre aperto, basta solo leggerlo.
Ma lei preferisce altre letture, sceglie altri amici: ammira Putin per esempio… A proposito, la prossima volta che lo incontrerà chieda la sua opinione sulla libertà di stampa e qualche consiglio. Sa, da quelle parti molti giornalisti hanno la strana abitudine di scomparire o di morire ammazzati da ignoti: chieda al suo amico di Anna Politkovskaja. Ma non c’è solo Vladimir Putin fra le sue amicizie internazionali: c’è Viktor Orban e Lei ha affermato in un intervista che insieme al capo del governo ungherese cambierete l’Europa. Strana coincidenza, i suoi amici più intimi in Europa hanno tutti la camicia della destra nazionalista, xenofoba e scissionista. Dall’Ungheria alla Francia, dall’Austria alla Germania.
Torniamo all’Italia, al carro dei vincitori e a quelli che sono i primi a salirci. Di solito, quando poi le cose si mettono male, sono anche i primi a scendere. È stato così anche in passato, è la storia di questo Paese, dove pochi pesci ribelli nuotano controcorrente dal primo momento difendendosi dagli squali. Poi, un giorno, il mare si fa troppo pericoloso e gli squali spariscono, anzi sono i più feroci nell’azzannare il vecchio capobranco caduto in disgrazia. Vede, signor Ministro, Lei questo mare lo sta avvelenando un giorno dopo l’altro. Dalla sua barca getta odio e disprezzo, getta le reti che servono per imprigionare dignità, diritti, solidarietà e convivenza civile. Lei un giorno dovrà assumersi la responsabilità di tutto questo davanti alla storia e agli uomini, e non ci saranno nessun Vangelo e nessun crocifisso che potranno darle una mano.
Perché vede, io sono sì laico e ateo, ma penso che il Cristo morto sulla croce, e sulla quale Lei ha giurato in piazza del Duomo a Milano, non potrebbe mai essere dalla sua parte. Quel Cristo di cui narrano i vangeli su cui Lei ha giurato era extracomunitario, figlio di migranti e voleva cacciare i mercanti dal tempio, parlava di fratellanza, diceva di dare da bere agli assetati. Guardi che non diceva di chiudere i porti e lasciare gli ultimi e i diseredati in balia delle onde del mare, le assicuro che non lo diceva proprio. Li rilegga bene quei testi, vedrà che è come le dico. Per quanto riguarda la Costituzione… quella Costituzione nasce dalla Resistenza Partigiana che ha combattuto contro una dittatura infame e basata sull’odio, lo stesso che lei sta seminando oggi.
Ma è sempre tempo di Resistenza, signor Ministro, perché le conquiste e la libertà prima si ottengono e poi si difendono. Sempre. Infine un’ultima cosa, se nel tempo libero ci spiega che fine hanno fatto quei 49 milioni di euro…visto che, come Lei ripete sempre: è giusto che gli italiani sappiano come vengono spesi i loro soldi.
Maurizio Anelli (Sonda.life) -ilmegafono.org
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