Smaltire rifiuti complessi è sempre stata un’impresa ardua, ma non impossibile, anche quando si tratta di scarti assai ingombranti come gli pneumatici. Lo sa bene Ecopneus, società leader in Italia per lo smaltimento e recupero di pneumatici ormai fuori uso: l’azienda ha dato nuova vita al sito di stoccaggio di Castelletto Branduzzo, una località in provincia di Pavia occupata per quindici lunghi anni da un deposito di vecchi pneumatici. La distesa di tali gomme è frutto del fallimento di Ecogomma, che sin dai primi anni 2000 avrebbe dovuto provvedere allo smaltimento dei suddetti rifiuti pericolosi. I tentativi non sono mai andati a buon fine, ma soltanto nel 2013 un accordo tra Ecopneus, il Comune di Castelletto Branduzzo e la Prefettura di Pavia ha dato il via a una soluzione che tardava ad arrivare.

Nel giro di quattro anni la Ecopneus, con un investimento di circa 5 milioni di euro, ha bonificato l’area occupata dagli pneumatici, destinando questi ultimi al riutilizzo consapevole per la produzione di materie plastiche, asfalti, pareti fonoassorbenti e campi sportivi.

La gran quantità di rifiuti abbandonati nel sito di Castelletto Branduzzo, pari a 37 mila tonnellate, era tale da coprire una distanza di circa 2100 km, ma il vero problema era costituito dalle conseguenze dirette dell’accumulo: in caso di piogge torrenziali e formazione di pantani d’acqua, i rifiuti sarebbero diventati rifugio di zanzare e insetti, mentre eventuali roghi avrebbero sprigionato nell’aria sostanze tossiche e altamente dannose per la salute degli abitanti delle zone circostanti. Ecopneus, dunque, interviene laddove la situazione rischia di precipitare con il trascorrere del tempo, preferendo bonificare siti di stoccaggio di lunga data e con maggiore propensione al danno ambientale. La società, infatti, ha agito su circa 12 siti di stoccaggio in tutta Italia, per un totale di 73 mila tonnellate di pneumatici recuperati.

L’episodio virtuoso di Castelletto Branduzzo non è tuttavia l’unico degno di nota: a Scampia, il noto quartiere dell’hinterland partenopeo, è stato recentemente inaugurato un campo sportivo intitolato ad Antonio Landieri, giovane vittima innocente di camorra. L’impianto, realizzato con tecniche di ultima generazione, è costituito da un prato sintetico ricavato da granuli derivati dal riciclaggio di pneumatici fuori uso. Le tecnologie di realizzazione sono le stesse adoperate per impianti sportivi più importanti e prestigiosi, facenti capo a società di Serie A e B del Campionato italiano.

Anche in questo caso, l’opera è stata portata a termine da Ecopneus, che si è occupata del progetto dopo il Decreto Ministeriale del 2013 contro l’abbandono di pneumatici nei territori della cosiddetta “Terra dei Fuochi”. L’impianto sportivo è diventato così simbolo di legalità ed ecologia, rivalutando un quartiere già di per sé problematico ma vivo e pulsante.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org