Paestum, sito archeologico di rilievo mondiale che da novembre è gestito dal giovane archeologo tedesco dal nome impronunciabile (Zuchtriegel), si rivela sempre più un polo da valorizzare al meglio per il rilancio turistico italiano. Il parco archeologico di Paestum, recentemente ampliato da un decreto firmato anche dal ministro Franceschini, ha ultimamente recuperato degli affreschi che erano stati sottratti dalla zona archeologica in un momento imprecisato.
Non si conosce ancora neanche l’originaria ubicazione di queste opere del III secolo avanti Cristo che decoravano la tomba di un giovane guerriero. Nell’immagine lo vediamo in trionfo, come un auriga, tenere le redini del suo mulo di rientro dalla guerra.
L’affresco è stato esposto per la prima volta ieri, assieme agli altri quattro pezzi che componevano la decorazione della tomba, presso il museo storico dell’Arma dei Carabinieri, in piazza Risorgimento, a Roma, alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.
Queste opere di rilievo storico-artistico sono state acquisite dal nucleo operativo dei Carabinieri che si occupa della tutela del patrimonio culturale e di cui la mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 16 gennaio, spiega anche le fasi dell’indagine investigativa che ne ha permesso il recupero.
Questa esposizione dal titolo tanto bizzarro quanto autoreferenziale – “L’arma custode della memoria”- si rivela una mostra fuori dai classici schemi a cui siamo abituati, perché celebra la riappropriazione di opere sottratte alla comunità; per questa ragione, a nostro avviso, dovrebbe essere oggetto di una maggiore attenzione mediatica.
Angelo De Grande -ilmegafono.org
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