In questi giorni si sente molto parlare di Claude Monet, celeberrimo maestro impressionista che ha reso famosi i paesaggi a lui cari che caratterizzano la sua regione d’elezione: la Normandia. Da Giverny, dove riproduceva compulsivamente paesaggi con ninfee, a Etretat, sulla costa, in cui si lasciava affascinare dal continuo cambiamento dei colori al tramonto dietro la falesia.

Anche alcuni astronomi americani si sono lasciati affascinare dalle sue opere e si sono recentemente cimentati in un’impresa fuori dall’ordinario. Questi astronomi e appassionati d’arte, dell’università del Texas, sono riusciti infatti a datare con precisione un’opera del pittore impressionista (Etretat, soleil couchant) che secondo loro sarebbe stato dipinto esattamente il 5 febbraio del 1883 alle ore 16.53.

La scoperta, se cosi si può definire, pubblicata nell’edizione di febbraio 2014 di Sky & Telescope Magazine, è stata realizzata da un gruppo di studiosi capeggiato da Don Olson, professore di fisica e astronomia che ha iniziato lo studio determinando il punto esatto in cui l’artista ha posato il suo cavalletto per realizzare l’opera. Per far questo ha dovuto affrontare un viaggio a Etretat, in Normandia, nel nord della Francia, e visitare la splendida spiaggia di Jambourg dove svetta la suggestiva “porta d’Amont”, una falesia bucata dall’erosione del mare a cui Monet era particolarmente affezionato. Monet aveva infatti dipinto molte versioni dello stesso panorama, ma solo in quella conservata presso il Museum of Art di Raleigh, in Caroline du Nord, è presente il disco solare che permette una datazione talmente precisa.

Dall’altro lato del mondo, a Shanghai, le Nympheas dello stesso artista  sono esposte in un luogo atipico per il maestro impressionista. Quaranta delle sue opere sono infatti state presentate dal museo parigino Marmottan-Monet ed esposte in un enorme spazio seminterrato sotto il K11 Art Mall, un centro commerciale. Questa è la più grande mostra dedicata all’artista in Cina ed è stata inserita nel cuore della città, in un centro commerciale, affinché venga visitata da un pubblico più ampio, cercando di incoraggiare anche coloro che normalmente non si recano al museo ma al supermercato.

Questa mostra fa parte delle manifestazioni culturali previste quest’anno per festeggiare il cinquantenario dei rapporti diplomatici tra Francia e Cina. Dal Texas alla Cina, Monet è ambasciatore immortale di Francia e i suoi paesaggi continuano ad affascinare e incuriosire più che mai: chissà cosa avrebbe pensato il grande maestro di tutto ciò.

“Sono costretto a continue trasformazioni, perché tutto cresce e rinverdisce. Insomma, a forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente” (Claude Monet).

Angelo De Grande -ilmegafono.org