È da pochi giorni disponibile “Canzoni pop”, l’esordio discografico di Montecchi, progetto musicale che ha deciso di ripensare il concetto stesso di pop. L’EP (uscito con l’etichetta Indaco Records) si presenta infatti come una riflessione personale sul pop, che punta ad andare oltre i canoni convenzionali che spesso intrappolano il genere. Il risultato è che “Canzoni pop” non si limita a proporre melodie orecchiabili, ma contiene al suo interno anche una ricerca di autenticità mirata a trasmettere significati profondi, attraverso i quali chi ascolta può scorgere una parte di sé.
Le tracce del disco di Montecchi sono un insieme ben calibrato di suoni sintetizzati e testi dal marchio cantautorale, che esprimono la sua chiara volontà di non conformarsi a uno stile definito. C’è una precisa mission nel suo lavoro, ovvero quella di andare oltre il “già sentito” in cui il pop rischia spesso di ritrovarsi, per far emergere invece la sua originalità. Ogni brano si presenta infatti come un piccolo racconto, un cammino musicale in cui emergono le scelte compositive fatte per liberarsi dall’etichetta di semplice “canzone pop”.
In questo percorso, la tracklist si muove lungo un’altalena di emozioni: da una parte troviamo l’attitudine malinconica, che colora di sfumature più profonde alcuni passaggi, dall’altro si trovano invece dei ritornelli più dinamici e ironici, quasi spensierati. È un contrasto che si amalgama molto bene con il linguaggio sonoro del progetto, dando vita a canzoni che non cercano l’impatto, ma piuttosto spingono l’ascoltatore a riflettere. “Canzoni pop” è un esperimento che incuriosisce, proprio perché sfugge a facili definizioni.
Con questo EP, Montecchi mette in chiaro il desiderio di differenziarsi da una scena musicale sempre più omologata, mostrandoci un pop che non è solo strofa e ritornello, ma si colloca invece in una dimensione più ampia, dove suoni e parole si intrecciano per andare in profondità e per far arrivare un preciso messaggio. In definitiva “Canzoni pop” si colloca tra quegli esordi che mostrano ottime qualità. Aspettiamo Montecchi (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) con un lavoro di più ampia durata che possa confermare quanto di buono abbiamo già sentito e apprezzato in questo lavoro.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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