Le convenzioni, i luoghi comuni, le relazioni, l’amore, i concetti che sembrano certezze e che abbiamo esageratamente adoperato per definire i rapporti umani: la necessità di riflettere sulla nostra epoca e sul mondo che ci circonda è essenziale per chi vuole fare musica in un certo modo. Una musica intelligente che, con delicatezza, arriva a chi ascolta, perché fondamentalmente parla di ciascuno di noi. È quella partorita dalla creatività e dall’anima di Guidobaldi, nome d’arte di Matteo Guidobaldi, un bravo cantautore romano che, dopo un primo disco e la vittoria del contest LazioSound2023 per la categoria “Songwriting Heroes”, lo scorso 21 giugno ha pubblicato il suo nuovo album.
Si tratta di un EP, intitolato “Eclisse twist” e uscito con l’etichetta Audioglobe/The Orchard. Cinque tracce molto piacevoli da ascoltare, i cui contenuti sono espressi bene e poggiati su una struttura sonora che si richiama al passato, attingendo a più periodi, come in un bel viaggio dentro una macchina del tempo. Il sound di “Eclisse twist”, infatti, ha chiari e voluti riferimenti al brit-pop dei primi anni Duemila, mischiati con la tradizione della canzone d’autore italiana, il tutto attualizzato in un mix complessivo che riprende anche le più moderne tendenze dell’indie-pop, con quel tocco di rock che ogni tanto emerge dagli arrangiamenti di qualche brano.
Un esperimento riuscito, esaltato anche dalla voce pulita dell’artista romano, in un gioco di atmosfere che cambiano ma che alla fine ci riportano sempre al mood di fondo, che è intimo e positivo, coglie le storture del mondo ma le affronta con un bel twist per esorcizzare le paure e le incertezze che veicolano. Quello di Guidobaldi (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di The Independence Play, la nostra trasmissione radiofonica) è un ottimo disco, sincero, essenziale, puro. Di sicuro, un EP da mettere in playlist per accompagnare le nostre giornate e ideale da ascoltare in qualsiasi momento.
Redazione Musica -ilmegafono.org
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