Ci sono percorsi lunghi e tortuosi, strade da percorrere vivendo pienamente e facendo i conti con emozioni contrastanti e con le esperienze che le generano. Sono vissuti che spesso si incrociano con la musica, con la voglia di dar vita a qualcosa che lasci un segno, proiettando nel futuro ciò che si è riusciti a diventare oggi, grazie anche e soprattutto al proprio passato. Paolo Benedetti è un cantautore livornese che, nel 2020, dopo una lunga esperienza e nel pieno di un periodo non semplice, ha scelto di rinascere e di dar vita a nuovo progetto musicale, che prende il nome di Mondo Bobo. Così, con l’aiuto e il sostegno di due musicisti, si è messo a lavorare al suo primo album, intitolato “Con gentilezza” e uscito il 24 marzo con l’etichetta (R)esisto.
Un disco robusto, con 11 tracce intense, nelle quali si sente forte l’esigenza di dare spazio alle proprie emozioni, a quei tanti sentimenti che accompagnano l’essere umano lungo il suo cammino non privo di ostacoli e di momenti di riflessione interiore. Dentro questo suo lavoro discografico, Mondo Bobo mette tutto se stesso, l’ostinazione, le paure, la rabbia, l’avversione verso ogni forma di conformismo. C’è la ricerca di ciò che è essenziale e che si conserva dentro l’esperienza, fatta di insegnamenti, ricordi, volti; c’è anche la rabbia, che però non porta mai a perdere il controllo, né porta a dimenticare la necessaria gentilezza che ci permette di uscire da qualsiasi tunnel senza lasciarci trasformare in negativo.
Un concept che è reso egregiamente dal sound che Mondo Bobo ci propone. A dominare è un rock puro e potente, di matrice principalmente italiana ma con tante inflessioni diverse, che toccano sonorità a volte alternative altre volte grunge, new wave e hard-rock. Ne viene fuori un album intenso, avvolgente, che riesce a interpretare diversi stati d’animo, con un ritmo che incalza e ipnotizza, scuote, per poi lasciarci con la rassicurante melodia della traccia finale, una dolce ninnananna ricca di speranza. Quello di Mondo Bobo (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radio) è un disco ricco di contrasti, ma soprattutto sincero e schietto, pieno di vita vera e di una rabbia positiva, ancor più necessaria in un’epoca come la nostra. Un ottimo esordio.
Redazione -ilmegafono.org
Commenti recenti