Il compito di chi scrive canzoni che raccontano storie del nostro tempo è quello di non nascondere nulla, di essere sinceri, mettere a nudo verità, sentimenti, emozioni. Ed è quello che ha fatto Valerio Sanzotta, bravissimo cantautore e filologo romano che, qualche mese fa, ha pubblicato, con l’etichetta Vrec/Audioglobe, il suo terzo album, intitolato “Naked (oltre lo specchio)”. Un disco intenso e profondo, dieci tracce (undici solo nell’edizione in vinile, dove si trova Visions of Johanna, cover del celebre brano di Bob Dylan) che scorrono tra poesia e musica, raccontando vite al femminile, personaggi complessi, storie di donne, amori, sessualità, forza e fragilità.
Storie come quella di Sarah Kane, scrittrice e drammaturga, autrice di opere di denuncia, testi e spettacoli crudi su temi come la violenza sulle donne, la brutalità, il dolore. Un’esistenza breve e tormentata, alla quale Sanzotta dedica una canzone (Ultimi pensieri su Sarah Kane). Da segnalare anche It’s Sunday in This Mirror, brano che è stato e sarà utilizzato a favore della campagna contro la violenza sulle donne. C’è tanta poesia nei testi di questo bravo artista, che nell’album ha inserito anche una traccia (Ho visto tutti gli occhi) con dei suoi bellissimi versi recitati da Giulio Casale.
Valerio Sanzotta, dunque, riesce a mettere a nudo la parte femminile di se stesso e a far incontrare poesia e canzone, letteratura e musica, dentro uno scenario compositivo che in generale celebra la femminilità in tutta la sua pienezza. Musicalmente si affida alla canzone d’autore, a quel cantautorato di ispirazione internazionale che non rinuncia ad accenni folk. C’è infatti Bob Dylan tra i suoi riferimenti e non a caso una delle due cover del disco è una canzone del Nobel americano (disponibile, come detto, solo nell’edizione in vinile).
Quello di Sanzotta (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) è un album da ascoltare attentamente, un prodotto artistico da gustare lentamente, assaggiandone la grazia e l’intensità. Può essere amaro e malinconico, ma anche ricco di speranza e di poesia. Davvero un bel lavoro.
Redazione -ilmegafono.org
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