Nel primo numero del nuovo anno ripartiamo alla grande con un genere che possiamo definire il marchio di fabbrica della musica italiana: il cantautorato. L’artista che vi proporremo concentra sì le sue fatiche compositive in questo genere tanto apprezzato nel nostro Paese, ma allo stesso tempo dalla sua musica si possono anche estrapolare ritmi e suoni nuovi, originali, alternativi.

Il sound del nostro Paolo Saporiti, affermato musicista milanese, oltre a proporci un’atmosfera sempre distesa e serena, molto riflessiva e meditativa, con una voce calma e rilassata, ci propone anche delle sonorità accompagnate sporadicamente da strumenti (e conseguentemente da melodie) inusuali, particolari, che rappresentano una sorta di marchio d’originalità. La sua musica è nient’altro che il prodotto di una attenta ricerca interiore, una riproposizione in note delle sensazioni prodotte da un animo sensibile, come ci dimostra la sua ultima produzione discografica.

Si intitola “Bisognava dirlo a tuo padre che a fare un figlio con uno schizofrenico avremmo creato tutta questa sofferenza” (disponibile dal prossimo 23 gennaio) e inizialmente era stato concepito come un semplice ep, per poi invece diventare un album composto da due cd, da sei tracce ciascuno, che vengono proposte in maniera differente in ognuno di essi. Due produzioni distinte, dunque, due punti di concezione differenti per produrre i medesimi pezzi: una concezione calma ed una caotica, da un lato la luce e dall’altro l’oscurità; nel primo cd di Paolo Saporiti tutto appare chiaro e razionale, senza una piega in termini di logica o razionalità, mentre nel secondo, nonostante le tracce siano le stesse, l’atmosfera cambia facendo crollare le certezze acquisite durante l’ascolto della precedente versione.

Quello di Paolo Saporiti è per questo motivo un album decisamente interessante e che vale la pena quantomeno di analizzare, anche per coloro che non apprezzano il genere, proprio per capire quanto sia fondamentale per la musica, e più in generale per ciò che un artista si propone di trasmettere all’ascoltatore, la concezione compositiva di partenza.

Manuele Foti -ilmegafono.org