Tra le tante fake news che circolano negli ultimi decenni, gonfiate dalla disinformazione e dal cattivo utilizzo dei social, vi sono anche quelle che riguardano la crisi climatica. Non tutti, infatti, sostengono che i cambiamenti climatici siano dovuti a cause antropiche, ma le prove scientifiche a riguardo sono pressoché nulle: soltanto 4 studi su 3000 mettono in dubbio quella che è oggettivamente una certezza, ossia la quasi totale responsabilità dell’uomo sulla crisi climatica. Se dunque, i negazionismi climatici si fanno strada sui social e nell’informazione, possiamo tirare un sospiro di sollievo per l’ambito scientifico, dove essi costituiscono un numero davvero esiguo.

Secondo uno studio condotto da Environmental Research, il 99,9% della letteratura scientifica sull’argomento è concorde nell’attribuire all’uomo grosse responsabilità sul clima e sul riscaldamento globale, grazie all’analisi di dati concreti e dati certi. Il consenso scientifico di fronte alla crisi climatica ne è ulteriore prova: l’uomo è al centro di questo fenomeno ormai consolidato e rischioso per il pianeta.

Lo studio è un aggiornamento di un’indagine simile sulla crisi climatica, condotta nel 2013. Si tratta di un’analisi accurata di oltre 88mila articoli scientifici pubblicati tra il 2012 e il 2020. Rispetto allo studio precedente, si nota che i negazionisti climatici in ambiente scientifico sono passati dal 3% di 8 anni fa allo 0,1% di oggi, un risultato rincuorante per porre solide basi a una concreta lotta all’inquinamento.

Resta però da colmare il gap con l’opinione pubblica, soprattutto in paesi come gli Stati Uniti dove una grossa percentuale di negazionisti tende ancora a invalidare le prove antropiche sulla crisi climatica. Senza prove scientifiche, tuttavia, le convinzioni restano tali, non possono mai diventare certezze.

Redazione -ilmegafono.org