Si intitola “Light Years Away” l’album con il quale i Welcome Coffee, a distanza di qualche anno dall’ultima produzione, tornano sotto i riflettori della musica rock italiana. In uscita proprio oggi, 22 ottobre, questo disco rappresenta il secondo lavoro di ampia durata per la band triestina. Il significato del titolo “Light Years Away”, letteralmente tradotto in “distante anni luce”, allude alle modifiche apportate rispetto alla sua versione originale, ma a nostro modo di vedere, e in base a quello che abbiamo sentito dalle 10 tracce e quasi 50 minuti di musica che lo strutturano, si potrebbe riferire anche a quanto lontana sia la musica dei Welcome Coffee da quelli che oggi, nel nostro Paese, sono i generi che vanno per la maggiore.

Questo album dal cuore pulsante energia rock, distante anni luce da quella scuola cantautorale pop-indie che conosciamo bene, appare infatti tanto singolare quanto piacevole. Si manifesta al nostro orecchio in tal senso per merito dei suoi contenuti, tutti a matrice rock, ma che raccolgono al loro interno altre intonazioni un po’ più estreme, che raggiungono, senza toccarli, l’hard-rock, il progressive e l’alternative-metal.

Come abbiamo avuto anche modo di constatare durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”, l’etichetta che più si addice a “Light Years Away” è quella del rock alternativo, che di solito si concede alle produzioni che danno l’impressione di non uniformarsi, di osare, spaziando nella vasta gamma di soluzioni armonico-melodiche e offrendo per questo motivo qualcosa di originale.

Quello dei Welcome Coffee è un album di ottima fattura, che unisce al suo interno la tradizione rock anni ‘80 e la abbina alle più recenti gradazioni del genere, come il garage e il post, in una perfetta alternanza tra brani molto energici ad altri più riflessivi che rende l’ascolto dell’intera produzione molto gradevole.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’album “Light Years Away”