Negli ultimi anni abbiamo assistito più volte al verificarsi di eventi climatici estremi che hanno sconvolto equilibri ed ecosistemi: bombe d’acqua, valanghe di fango, inondazioni e altri eventi catastrofici si sono abbattuti con frequenza su tutto il pianeta. Uno studio pubblicato su Nature Communications ha ricostruito le cause di tali eventi climatici estremi, nei quali anche il fattore antropico giocherebbe una parte consistente. L’indagine, condotta dall’Università di Los Angeles (UCLA), dimostra che le calamità climatiche dipendono essenzialmente da due fattori antropici in particolare, quali le emissioni di gas serra e il cambiamento d’uso del suolo.
Come si legge su Rinnovabili.it, Gavin Madakumbura, primo autore della ricerca, sottolinea come sia “fondamentale identificare i cambiamenti ai modelli di precipitazione causati dall’azione umana, rispetto ai cambiamenti causati dalla variabilità naturale del clima”, per gestire e pianificare al meglio le risorse idriche del pianeta.
Elementi del genere sono emersi già nel 2019 in una ricerca condotta dal National Center for Atmospher Research in collaborazione con l’Università di Lanzhou in Cina e l’Università di Tolosa. In questo studio si individuavano i fattori antropici dietro l’andamento delle piogge negli ultimi 100 anni, dati poi riscontrati nella ricerca di quest’anno.
Gli eventi climatici estremi hanno dunque come motore i gas serra, che fanno in modo da trattenere maggiore vapore acqueo nelle nuvole, scatenando quindi tempeste. Ecco perché l’essere umano, con i propri comportamenti e con politiche che non rispettano l’ambiente, gioca un ruolo determinante, un ruolo che incide sulla salute, sul presente e sul futuro del pianeta.
Redazione -ilmegafono.org
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