Quando il rock incontra la lingua napoletana e la capacità di sperimentare, il risultato può essere solo positivo. Specialmente, se ad arrangiare il tutto e a costruire i brani è un gruppo di musicisti capaci ed esperti come i quattro che compongono Le Fasi, band pop-rock formatasi nel 2012. Una band napoletana già conosciuta da critica e pubblico, avendo partecipato a diversi festival e alla trasmissione Amici (nel 2015), oltre ad aver aperto concerti di artisti del calibro di Almamegretta, Fabrizio Moro, Clementino e altri. Le Fasi, dopo un Ep e un album full-lenght, il 20 marzo scorso sono usciti con un nuovo disco, intitolato “Edèra”, prodotto da Massaga Produzioni e distribuito da Alka Record Label.

Un disco che per i quattro musicisti napoletani segna una svolta, una evoluzione rispetto alle sonorità proposte in passato (come ci hanno detto nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica). La chiave è sempre pop-rock, ma c’è un’apertura verso un sound più eterogeneo, che tocca l’indie, il soul e il funk, aggiungendo quella particolare e inimitabile sfumatura che la lingua napoletana sa offrire e che Le Fasi mischiano con l’italiano.

Le tracce scorrono meravigliosamente, con la loro varietà di suoni e atmosfere, con tratti più apertamente indie (come il singolo estratto Via Roma o Centro Commerciale), altri più rock, senza disdegnare qualche richiamo alla tradizione sonora partenopea, come l’intensa e rabbiosa Dint e man, o come Connola senza mamma. Tra le nove tracce che compongono “Edèra”, una menzione particolare la merita Ibrido, brano emozionante nel quale si apprezza particolarmente la voce calda e musicale di Genny Arienzo, altra nota positiva di questo album.

Le Fasi ci sanno fare e non hanno paura di sperimentare, di attraversare altre sonorità, incuriosendo chi ascolta, lasciandolo viaggiare dolcemente lungo un disco completo. Un album gradevole, nel quale si respira tutta la vitalità musicale di questa band napoletana, oltre alla loro voglia di cambiare pelle, trovare nuovi linguaggi, andare avanti adattandosi e senza mai perdere la propria essenza. Chi ama la buona musica, non può perdersi questi nove brani che hanno il sapore buono di una giornata di sole dopo giorni di pioggia, e il colore verde intenso di una pianta che spunta tra le rocce.

Redazione Musica -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Edèra”