Il celebre pittore Giotto, nel XIV secolo, legò il proprio nome al campanile della cattedrale di Firenze i cui lavori erano iniziati pochi anni prima su disegno di Arnolfo di Cambio. Giotto aveva realizzato un progetto che prevedeva una struttura di circa 110 metri d’altezza che doveva terminare con una cuspide piramidale che non venne mai realizzata. Oggi, il campanile arriva a 82 metri. I successori di Giotto, Andrea Pisano e Francesco Talenti dovettero far fronte ad una serie di problematiche statiche che portarono il cantiere a conclusione nel 1359.
Dopo circa 700 anni dalla sua realizzazione, questa architettura è stata sottoposta ad analisi strumentali (nell’ambito della campagna di studi iniziata col Battistero nel 2013 dall’Opera di Santa Maria del Fiore e che si concluderà a breve col Duomo) per comprenderne lo stato di conservazione e la resistenza statica in caso di terremoti. Per questa ragione un team di ricercatori e professori universitari dell’Università di Firenze e del Politecnico di Torino ha da poco realizzato una serie di analisi mai fatte prima che hanno evidenziato la presenza di ambienti inediti all’interno del campanile.
Sì, proprio inediti. Questo significa che si era del tutto persa la memoria storica di questi locali che, di conseguenza, sono rimasti chiusi per secoli. Nel basamento del monumento vi è una grande “cassaforte”, una sala senza finestre in cui veniva custodito il tesoro della cattedrale. Oltre a questa, sono stati “scoperti” altri tre ambienti che si pensa fossero utilizzati come servizi igienici nei primi anni di vita della struttura.
“Il campanile di Giotto – Studi e ricerche per la conservazione” è il titolo del convegno in cui sono stati esposti i risultati della campagna d’indagine conservativa, il 15 e 16 novembre scorsi. In questa occasione, oltre ad essere esposte le nuove scoperte è stato anche affermato che il campanile non ha problemi statici, anzi non corre alcun rischio sismico e quindi non ha bisogno di interventi che ne tutelino questo aspetto. Un sospiro di sollievo per tutti.
Angelo De Grande -ilmegafono.org
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