Il rock di oggi è decisamente differente da quello di qualche decennio fa. Oggi è una dimensione più completa, che attinge da altri generi, li fonde e li contorce in qualcosa di più eterogeneo, dando vita a un suono che copre un range di frequenze maggiore. Un suono che sa essere scoppiettante ed energico, ma anche pacato e ponderato. È un rock che mette un po’ nell’angolo i vari distorsori e overdrive, gli assoli da capogiro, per far prevalere quel qualcosa di più ragionato, più cauto, che concede anche momenti di riflessione.
A tal proposito, vi presentiamo i The Ghibertins, un validissimo esempio italiano di rock contemporaneo. Il loro progetto musicale nasce nel 2012 e si identifica appunto in questo tipo di rock, che non disdegna i canoni tipici, ma che non è di semplice concezione compositiva. Innalzarsi tra i numerosi artisti che si cimentano in questo specifico genere non è per nulla semplice, ma i Ghibertins meritano senz’altro un posto di rilievo tra le band emergenti.
Nello specifico, il loro rock converge verso qualcosa di alternative, aggiungendovi inoltre degli ingredienti interessanti come quelli folk o indie. Un sound, tutto da terzo millennio, che riesce a trasmettere davvero tanto. È capace di scuoterti improvvisamente o di farti perdere in profondi ragionamenti introspettivi, non solo per merito delle melodie provenienti dagli strumenti, ma anche grazie ad una voce che sa fare il bello e il cattivo tempo. Una voce che sa allietare ma che all’occorrenza è pronta a graffiare.
Detto tutto ciò, ci sentiamo di aver descritto ancora superficialmente la band, di non aver espresso pienamente la loro qualità. L’unico modo per trasmettere ai nostri lettori un’idea completa di questo bel sound è quello di consigliare l’ultima fatica discografica prodotta in sala di registrazione dai Ghibertins, un album intitolato “The Less I Know The Better”.
Letteralmente si traduce come un qualcosa del tipo “meno so, meglio è”, ma vi assicuriamo che quando ascolterete questo album, composto da 11 tracce, vorrete riascoltarlo un’altra volta. E un’altra volta ancora. Qui si parla di musica, di buona musica. La qualità di cui è intrisa, per poterla capire al meglio, bisogna percepirla ascoltando quanto prodotto dai nostri musicisti. In questa pagina vi abbiamo dato solo un piccolo assaggio, un altro ce lo ha dato Alessio, un componente dei Ghibertins, durante l’intervista che abbiamo registrato (per ascoltare o scaricare il podcast clicca qui). Ma alla fine il modo migliore per poter capire completamente il livello di “The Less I Know The Better” è semplicemente ascoltarlo.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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