Vengono da Mazara del Vallo e amano il rap, ma soprattutto desiderano esplorare nuovi mondi, superare vecchi confini, fino ad arrivare in quei luoghi dove solo la fantasia solitamente riesce a portarci: stiamo parlando degli Areaviziata, collettivo rap nato nel 2005. Rapper, videomaker e producer che, dopo aver pubblicato lavori da solisti, nel 2016 hanno dato vita, tutti insieme, a un album dal titolo “I migliori brani della nostra vita”. Il rap, ovviamente, domina le undici tracce che compongono il disco e che sono piene di situazioni immaginarie.
L’immaginazione stessa è considerata punto di forza che consente di raggiungere qualsiasi luogo dell’universo; essa è l’astronave che conduce lontano verso la risposta alla domanda più urgente: “dove siamo diretti?”. E quella risposta è eccentrica, è un composto fantasioso di diversi elementi, come i titoli delle canzoni che sono rivisitazioni di grandi successi del passato, ai quali vengono attribuiti anche significati nuovi, che costituiscono la linea narrativa del disco. Tutte le tracce sono, infatti, accomunate da una nostalgica visione della vita che trova respiro e speranza nel sogno di un cosmo che ci dia un’altra possibilità, con extraterrestri da farsi amici (Fogli dalle stelle).
Un rap, quello degli Areaviziata, che non ha bisogno di aggredire per avere attenzione, che non insulta e non vuole essere offensivo con le donne per gonfiarsi il petto ed essere poco più che un pallone gonfiato. Si riempie di suggestioni e visi incontrati mentre si “fanno due passi” cercando di ingannare il tempo e far passare la paura, su una base che si ripete (Muore matto). Easterday e Muore matto hanno un soul riuscitissimo. Stupendi i riff e le basi che, con un groove nostalgico e sporco, permettono di godere di un rap che fa anche ballare e avvicinarsi.
Un sound che convince soprattutto quando diventa corale e sorprende anche noi a cantare “wow” insieme al gruppo, come accade in Sadisfashion, che dal rap sa passare al funk. Nel blu dipinti di blu, invece, gira come un disco del dopoguerra nel grammofono, consentendo un lento, malinconico e dolcissimo ballo, stretti in un abbraccio con un destino mai troppo roseo. Sognare diventa una necessità. E, parafrasando il testo, sognare ancora diventa un bisogno.
The show must gone ha una base riuscita, gli scratch non perdono un colpo e soprattutto risulta molto avvincente il flow finale, che coinvolge e sorprende con il suo piglio originalissimo che ci riporta a quello di Clementino. Cattivissima e convincente, forse più di tutte le tracce, è infine Another Break in the wall, che, in un vortice di loop ipnotici e crudi, ci fa sbattere la testa e raggelare il sangue. In un istintivo bisogno di ribellione e risveglio di una coscienza intorpidita e indifferente.
Questo album è insomma valido, ricco e originale. Gli Areaviziata portano una boccata di ossigeno in un panorama, quello rap italiano, spesso troppo strafottente e scontato. Loro non hanno certo bisogno di “fare brutto” per farsi ascoltare. Il risultato è più che positivo e soprattutto credibile.
Per ascoltare il singolo Fogli dalle stelle clicca qui.
FrankaZappa -ilmegafono.org
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