Questa settimana continuiamo a parlare di architettura e, in particolare, di opere realizzate su progetto o attribuite a Galeazzo Alessi a Milano. Architetto del più celebre palazzo Marino, l’Alessi realizzò infatti molte altre architetture interessanti nella città che era degli Sforza e che, nella seconda metà del Cinquecento, si affermò, grazie a Carlo Borromeo, come uno dei più importanti poli della Controriforma. Non a caso, la maggior parte delle architetture dell’Alessi a Milano, in questo periodo, sono dei templi sacri costruiti secondo le nuove regole dettate da Carlo Borromeo.

Sarete di sicuro tutti passati nei pressi del Duomo di Milano. A due passi, dal fianco nord di questo enorme edificio, c’è una via pedonale un po’ buia ma, anche per questo, non poco affasciante, la via San Raffaele. In quest’antica strada che si svolge dal Duomo fino a sfociare in via Tommaso Marino, a due passi dal suddetto palazzo, correndo parallela alla galleria Vittorio Emanuele II, sorge un imponente tempio, la chiesa che dà il nome alla via stessa, quella appunto di San Raffaele Arcangelo, consacrata da Carlo Borromeo nel 1582. Ultima rimasta di sei chiese costruite a raggiera attorno alla cattedrale di Santa Maria Maggiore, questa divenne diocesi grazie a Carlo Borromeo durante la seconda metà del XVI secolo.

A questo periodo bisogna far risalire i lavori di ampliamento e il progetto della facciata precedentemente attribuito a Pellegrino Tibaldi e poi attribuito, su basi stilistiche, a Galeazzo Alessi. Oggi anche quest’ultima attribuzione è stata messa in dubbio da diversi studiosi, ma non si può di certo escludere che il progetto possa essere stato realizzato dal nostro celebre architetto.

L’ordine gigante di erme posizionate ritmicamente nell’ordine inferiore della facciata, unica parte fedele al progetto (la parte superiore risale al XIX secolo), è da alcuni considerata una vera e propria firma dell’Alessi vista la loro somiglianza con altri dettagli in altre opere dell’architetto, come appunto il palazzo Marino.

I portali d’ingresso risalgono alla metà del XVII secolo e snaturano il rigore manierista delle erme che incutono timore a coloro che si approcciano alla facciata, come delle sfingi a guardia di un passaggio. All’interno, inoltre, troverete interessanti quadri che arricchiscono gli ambienti. La chiesa è aperta tutti i giorni e si trova in una zona piena di locali, son sicuro che ci siate già passati. La prossima volta, fermatevi un istante ed entrate.

Angelo De Grande -ilmegafono.org