Sono quattro bravissimi musicisti, vengono da Roma, hanno parecchia esperienza (e molti live all’attivo) e hanno pubblicato il loro primo album: stiamo parlando dei Veeblefetzer e del loro disco “No Magic, No Bullet”.  Un titolo che vi porta appositamente fuori strada, perché queste dodici tracce vi colpiranno con la potenza di un proiettile e vi condurranno in posti che tolgono il fiato, regalandovi lo stesso stupore di un bambino dinnanzi al cilindro di un mago. I Veeblefetzer se ne vanno in giro con una scimmia sulla spalla, a ballare rumba affogando nel rum. Le loro canzoni sanno di vita pazza, di inseguimenti e vizi: non riuscirete a fermare questa orchestrina un po’ gitana, ska e reggae e molto rock ‘n’ roll, ma rimarrete ad ascoltarla affascinati.

Le canzoni non stancano mai e stupiscono con la freschezza disperata di vite che hanno deciso di giocarsi il tutto per tutto. Un album perfetto nei fiati, nei ritmi, nei cori mai scontati, con percussioni e con una voce stupenda, che talvolta pare impiastricciata di nostalgia e rum, altre volte invece pronta a decantare poesie o a urlare al mondo la sua gioia. Un sound che ricorda il Tom Waits di The Big Time, le ballate di Goran Bregovic, le nostrane “canzoni a manovella” (Capossela) o il “mondo difficile” di Tonino Carotone.

Canzoni che struggono e strappano l’anima, facendoci partire in viaggi improbabili di carovane circensi, masticando sogni di bimbi e lasciandoci sedurre da un clown con un fiore di gomma. Brani capaci di farci danzare come ballerine di charleston (Change your mind) o di farci roteare in area come acrobatici e instancabili ballerini di rock ‘n’ roll (The Edge of a Street). Il dub che viene accennato alla fine di Valparaiso conquista e lo ritroviamo, accompagnato da fiati sommessi in Monkey Dub, totalmente e magistralmente strumentale.

Ciò che non stanca mai, in questo disco, sono i continui cambi d’abito della musica, fatta ora di tastiere magistrali (How long), ora di percussioni improbabili, mandolino e fisarmoniche (Stop the sound), fino ad una semplice e struggente chitarra classica strimpellata in riva al mare (Jungle down). Ad impreziosire il tutto sono i fiati, sempre presenti con assoli dirompenti che fanno ubriacare fino quasi a far perdere i sensi.

Per i Veeblefetzer un album d’esordio stratosferico, di altissimo livello, che ci stupisce e ci fa sorridere quando scopriamo che non sono in quindici a suonare, ma solo in quattro. Quattro bravissimi musicisti romani. Per concludere, qualsiasi genere amiate o in qualsiasi tempo decidiate di vivere, in “No Magic, No Bullet” potrete star certi di trovare sempre la vostra colonna sonora ideale.

FrankaZappa–ilmegafono.org