Secondo una recente campagna “Don’t Waste Venice”, svolta nei canali della Giudecca a Venezia, inserita all’interno del progetto europeo di ricerca “De Fish Gear”, la Serenissima sarebbe seriamente inquinata. Si parla di più di cinquecento rifiuti galleggianti in circa sette chilometri, per una media di un rifiuto ogni tredici metri. Dati presentati a Venezia, in occasione dell’arrivo della Goletta Verde di Legambiente, che mettono in evidenza un problema reale, finora sottovalutato e mal gestito, ma che necessita invece di essere affrontato con estrema urgenza, soprattutto in un periodo di massimo carico turistico. I monitoraggi, iniziati a fine giugno, infatti, proseguiranno per tutto luglio e riprenderanno per due settimane tra fine ottobre e inizio novembre.

Analizzando nel dettaglio i rifiuti trovati nei canali veneziani, i contenitori di liquidi rappresentano il 25 per cento del totale, ma non mancano frammenti di plastica e polistirolo, che costituiscono un importante 16 per cento, imballaggi (12 per cento), mozziconi di sigarette e accendini (9 per cento) e, infine, sacchetti per l’immondizia (6 per cento).

“I primi dati preliminari – commenta Tommaso Fortibuoni, responsabile Ispra del progetto DeFishGear – mostrano una densità preoccupante di rifiuti, in particolare di plastica. La campagna veneziana si inserisce nell’ambito del progetto relativo ai rifiuti in mare, finanziato dall’Europa e co-finanziato dal ministero italiano (iniziato a novembre 2013 e con i monitoraggi partiti sulle spiagge a settembre 2014), che coinvolge tutti i Paesi dell’Adriatico fino alla Grecia e si concluderà a marzo del prossimo anno”.

La campagna non solo si pone l’obiettivo di monitorare i rifiuti, ma intende anche sensibilizzare cittadini e turisti a un maggior rispetto del mare e dell’ambiente. “È ovviamente necessario che anche l’amministrazione comunale affronti finalmente la gestione e la raccolta dei rifiuti con formule innovative, al passo con i tempi e con le richieste che arrivano dalla popolazione”, dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto.

Per il monitoraggio, realizzato con il motopeschereccio della marineria di Chioggia, sono state effettuate sedici “cale” tra il delta del Po e Caorle. I campioni estratti saranno in seguito analizzati per poter presentare i dati definitivi e prendere gli opportuni provvedimenti.

Veronica Nicotra -ilmegafono.org