Tra i banchi di scuola abbiamo imparato che gli alberi e le piante sono fondamentali per produrre ossigeno e assorbire l’anidride carbonica, ma studi recenti dimostrano che il mondo vegetale può fare molto di più per la nostra salute. L’U.S. Forest e il Davey Institute hanno condotto un’interessante ricerca sul verde urbano nelle città più importanti degli Stati Uniti, provando l’efficacia degli alberi contro le polveri sottili. L’80% degli americani vive in condizioni non esattamente salubri, la concentrazione di microparticelle è elevatissima nelle grandi metropoli, per cui i boschi urbani si rivelano un ottimo investimento per migliorare la qualità della vita e dell’assetto urbano.

La ricerca, pubblicata su Environmental Pollution, ha coinvolto le città di Atlanta, Baltimora, Boston, Chicago, Los Angeles, Minneapolis, New York, Philadelphia, San Francisco e Syracuse, nello stato di New York, nelle quali il programma BenMap ha rilevato gli effettivi rischi provocati dalle polveri sottili. Successivamente si è passati all’analisi dei benefici apportati dagli alberi urbani che rimuovono dall’aria polveri sottili pari a 2,5 micron.

Nello stato di New York, le statistiche parlano chiaro: gli alberi salvano otto persone ogni anno. Si va dalle 4,7 tonnellate di micropolveri rimosse a Syracuse alle 64,5 di Atlanta, che, tradotte in termini economici, garantiscono maggiore efficienza anche per le attività produttive: 1,1 milioni di dollari annuali sempre a Syracuse e 60,1 milioni a New York, giusto per citare cifre significative.

Le polveri sottili sono considerate tra i principali nemici della salute: al di là dei problemi respiratori, a subire conseguenze disastrose sono anche l’apparato circolatorio e cardiaco; la mortalità precoce, poi, è solo la punta dell’iceberg. È necessario approfondire la ricerca per approntare piani urbani a misura d’uomo e d’albero: prima della tecnologia è proprio dalla natura che si attingono le principali risorse per migliorare la qualità della vita.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org