Al nostro Belpaese sempre a metà, sempre nel mezzo, l’opposizione non è mai piaciuta. Almeno alla maggior parte dell’elettorato. Abbiamo sempre preferito il chiacchiericcio da ultima fila, ma quando il prof chiedeva “che c’è?” abbiamo sempre risposto “Nulla nulla”, per poi proseguire poco più avanti. Di questi tempi dal sapore spiccatamente maggioritario questo aspetto merita una riflessione. Per fare il punto, per dedicargli un pensiero e due righe. L’ha fatto magistralmente Michele Serra, seppur da sinistra, cogliendo il punto.

Scrive nella sua “Amaca” del 7 maggio una lettera a Civati. “Voglio bene a Vendola ma l’ho votato una volta sola, mi piaceva lo Psiup ma votavo Pci, leggevo con devozione Luigi Pintor (il più grande giornalista di sinistra di tutti i tempi) ma votavo Pci, lavoravo con Grillo ma votavo Berlinguer, dirigevo Cuore ma votavo Occhetto, non c’è niente da fare, forse è un morbo, forse un vizio, il mio amico di penna Vittorio mi sgrida, «sei il tipico italiano di mezzo, incapace di ribellarsi al presente» (…) Preferiamo rassegnarci in compagnia che ribellarci da soli”.

Eccolo qui il chiacchiericcio da ultima fila che si rassegna. Ma la nostra ormai è diventata paura dell’opposizione e del dissenso che si accompagna alla paura del diverso. Chiunque si ponga al di là o al di qua del guado in cui siamo immersi è un matto, un “no” a tutto. Gli eventi di Milano ne sono l’emblema.

A mia memoria solo Il Manifesto con la solita lucidità ha denunciato l’enorme (e per certi versi ingiustificata) risonanza degli atti di vandalismo del primo maggio. Così con la scusa di trecento hanno silenziato l’opposizione di chi non fa chiacchiericcio ma scandisce le parole con cognizione di causa. Un esempio di dittatura della minoranza (violenta) coadiuvato da un’altra maggioranza che è quella del non prendere posizione o di voler vedere per forza solo quello che ti si para davanti agli occhi.

Con la solita ripetitività che mi porto appresso è sconfortante leggere il partito preso che esclude per sua natura qualsiasi altra idea. Ed è aberrante in un Paese civile e per certi versi difficile non voler mai approfondire. Postilla: possibile che in tv, nei talk show, ci siano sempre gli stessi visi a parlare di qualsiasi argomento? Tuttologi?

Penna Bianca -ilmegafono.org