Nel numero dello scorso 26 aprile abbiamo parlato del notevole impatto mediatico che il pianista Lang Lang ha avuto sulla musica classica del terzo millennio. Oggi ribadiamo il concetto che anche i classicisti possano adattarsi al mondo odierno e, per far ciò, ci avvarremo dello stile e delle composizioni di David Garrett.

David Garrett è il nome d’arte di David Bongartz, celebre musicista di fama internazionale che, insieme al suo violino, ha propagato (e continua a propagare) la musica classica verso milioni di persone. Il segreto è sempre quello di approcciarsi diversamente al pubblico, dimostrando sì adrenaliniche ed entusiasmanti capacità espressivo-virtuosistiche, ma non trascurando quel lato pop che non per forza scade nel commerciale e che, se amalgamato con logica, si incastra perfettamente coi canoni classici.

L’unione del sacro e del profano: nei lavori di Garrett si possono apprezzare sia dei fantastici remake di capricci o di concerti di Paganini, sia successi intramontabili della musica rock, come Smells like teens spirit dei Nirvana, November rain dei Guns ‘n Roses o la più recente Viva la vida dei Coldplay. In ciascuna di quest’ultime, la parte vocale è sostituita da un incantevole violino, il quale conferisce alle celebri canzoni un altro punto di vista dal quale osservarle.

Un punto di vista che tende ad unire ascoltatori molto differenti tra di loro e che contribuisce fortemente ad una sorta di coesione musicale, in cui il classico apprezza il pop e il pop apprezza il classico.

Manuele Foti -ilmegafono.org