L’obiettivo dei classicisti è quello di conservare nel tempo, per poi divulgarla, l’incredibile ricchezza che si cela dietro un genere che solo apparentemente potrebbe apparire monotono. Ovviamente, di pari passo con l’evoluzione della società, l’approccio per la divulgazione di questo genere musicale deve combaciare con quelle che sono le attuali manifestazioni ed abitudini artistiche, ma anche espressive, delle masse. In soccorso della musica classica da terzo millennio, arriva un funambolo del pianoforte: Lang Lang.
Virtuoso senza limite alcuno, il pianista cinese è presente ormai sulla scena internazionale da oltre 10 anni, grazie alla sua incredibile tecnica pianistica che lo erge senza dubbio tra i primi al mondo nel suo strumento. Ma il mero virtuosismo non può più bastare nell’era dei social network; serve un approccio meno elitario e rigido, che faccia apparire la musica classica divertente e ricca di emozioni.
Lang Lang è proprio questo. Il pubblico rimane sempre estasiato durante le sue performance, sbalordito da acrobazie incredibili che, spesso, sono più sceniche che necessarie; colpisce la sua espressività, non imperturbabile come quelle dei suoi colleghi, ma che lascia trasparire l’emozione di ciò che si sta suonando.
Colpiscono anche le collaborazioni con le quali Lang Lang ha svolto progetti musicali; basti pensare che recentemente ha partecipato ad un live dei Metallica, eseguendo una particolare versione della celebre “One” (per vedere l’esibizione clicca qui). Tutto questo, ovviamente, ha dei pro e dei contro, come ogni cosa; dipende dai punti di vista.
Ma se l’obiettivo è quello di divulgare e conservare il culto per la musica classica, e se la società affinché si apprezzi il genere richiede esibizioni di questo tipo, allora ben venga. La storia è piena di grandi pianisti che hanno rivoluzionato l’approccio col pubblico e con lo strumento, facendo sì che l’evoluzione della musica procedesse e si strutturasse per come la conosciamo oggi.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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