Andrei ha 34 anni ed è un ingegnere informatico. Vive a Kharkov, la seconda maggiore città dell’Ucraina. È un convinto europeista e fin dall’inizio ha sostenuto le proteste di Piazza Indipendenza (a Kiev) contro il presidente deposto Viktor Yanukovich. “Non posso chiamarlo presidente – afferma Andrei – anche se è stato eletto in modo democratico. Personalmente, non l’ho mai appoggiato, ma ha vinto le elezioni nel 2010 senza alcun dubbio. Durante i quattro anni del suo mandato, ha trasformato l’Ucraina da una giovane democrazia europea a una totale dittatura che comprende: il controllo totale della Verhovna Rada (parlamento) dell’Ucraina, tramite il suo Partito delle regioni e il partito comunista ucraino, e quello della Corte costituzionale e della Corte suprema”.
Andrei sottolinea come Yanukovich abbia fatto dell’Ucraina “un suo feudo”. “Il signor Yanukovich ha conferito ai membri della sua famiglia e agli amici intimi posizioni molto importanti nel governo, arricchendo se stesso e i suoi figli. Quindi, appoggio pienamente chi ha avuto il coraggio di fermarlo. Purtroppo, per motivi personali, non ho potuto partecipare alle proteste in piazza Nezalezhinosti, ma sono orgoglioso di conoscere alcune delle persone che hanno resistito per tre lunghi mesi. Soffro per ogni persona che è morta durante questi tre mesi, non importa se ufficiale di polizia o manifestante”.
Per Andrei, non ci sono dubbi che, durante i quattro anni di governo di Yanukovich, “leggi e diritti umani sono stati completamente calpestati in Ucraina, fino al pestaggio spietato di un gruppo di studenti disarmati da parte delle forze speciali di polizia il 30 novembre scorso. Il popolo ucraino è sceso in piazza per difendere i suoi diritti e mostrare le sue virtù”.
La stampa internazionale parla dell’infiltrazione di gruppi di estrema destra che hanno alimentato e guidato le proteste per poi essere rappresentati nel nuovo governo. Ma per Andrei, non sono partiti di stampo nazista come sostengono alcuni: “Si tratta di due gruppi di estrema destra – il Partito delle libertà (Svoboda) e Settore destro – che hanno un ruolo all’interno del nuovo governo. Entrambi costituiscono probabilmente l’ala più a destra della storia dell’Ucraina indipendente. Ma allo stesso tempo cercano di non creare discriminazioni. Non importa la lingua che si parla, la religione che si professa, il colore della pelle o la nazionalità: le persone devono avere le stesse libertà e devono sentirsi a proprio agio in Ucraina. La loro piattaforma comunque non è fascista e non si basa su alcun tipo di discriminazione. Principalmente, sono favorevoli ad un paese unito con una sola lingua ufficiale. Ovviamente in Ucraina esistono organizzazioni nazionaliste, ma non mi sembra che abbiano molto sostegno o che svolgano un ruolo di qualsiasi tipo a livello locale o nel governo”.
Secondo il giovane ingegnere informatico, le rivendicazioni d’indipendenza della Crimea sono assolutamente “inaccettabili”. “Vladimir Putin (il presidente russo) – afferma – parla di ’protezione’ delle persone di lingua/nazionalità russa. Ci sono numerosi episodi di russi infiltrati nelle regioni dell’est dell’Ucraina che cercano di destabilizzare la situazione. Questo serve a dare al Cremlino un pretesto giuridico per poter inviare le proprie truppe russe in territorio ucraino, anche al di fuori della Crimea. La Crimea è di fatto occupata dalle truppe russe”.
Andrei vorrebbe che l’Ucraina entrasse nell’Unione europea: “Penso, però, che questa decisione spetti per lo più all’UE – afferma -. L’Ucraina ha numerosi problemi tra cui la corruzione e un basso standard di vita. Una sua integrazione nell’UE la aiuterebbe quindi a migliorare il tenore di vita della popolazione”. Secondo Andrei, l’alto livello di corruzione e i problemi socio-economici del paese dipendono in gran parte dalla “mancanza di istruzione e da responsabilità personali”. “Il popolo ucraino – dice – si aspettava azioni concrete da parte di qualcun altro, senza dare il proprio contributo. Questa situazione sta ora cambiando e le manifestazioni rendono possibile un vero cambiamento. Molte persone però sono contrarie alle proteste di piazza e vorrebbero far ritornare l’Ucraina al passato”.
L’ingegnere ucraino sottolinea come “il rischio di una guerra in Ucraina sia abbastanza elevato”. “Non credo però – conclude Andrei – che la Russia sia pronta a uno scontro con la Nato, soprattutto in assenza di paesi alleati. In realtà nessun paese al mondo, tranne la Siria e la Corea del Nord, è favorevole a un’aggressione russa in Ucraina”.
Giorgia Lamaro -ilmegafono.org
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