Che il mare fosse una fonte quasi inesauribile di risorse era cosa risaputa, anche dal punto di vista energetico. A largo di Pantelleria, in pieno Mediterraneo e Mezzogiorno, la tecnologia ha compiuto passi importanti sul fronte green, o meglio, blue, data la provenienza dell’energia pulita prodotta. Rifornirsi con le onde del mare non è una novità assoluta, gli esperimenti condotti negli Oceani sono stati già collaudati negli scorsi anni, ma ciò che sta accadendo a Pantelleria rappresenta la prima volta del Mediterraneo, che non vanta correnti troppo burrascose.

Un team di scienziati provenienti dal Politecnico di Torino ha studiato per otto anni un tipo di tecnologia che sfrutta la frequenza delle onde, più che la loro intensità, portando a termine un esperimento pensato appositamente per il Mare Nostrum. Iswec, questo il nome del sistema approntato da Wave for Energy, la startup I3P del Politecnico, sviluppa energia a prezzi decisamente vantaggiosi.

Tra agosto e settembre sarà installato a Pantelleria un impianto galleggiante capace di produrre 150 MWh annui, utili a coprire il fabbisogno energetico di circa duecento famiglie, un progetto finanziato dalla Regione Piemonte. Alto 5 metri, lungo 15 e largo 8, l’impianto si estende prevalentemente sott’acqua, le due pale d’acciaio, azionate dal moto delle onde, generano energia, mettendo in moto anche il processo di desalinizzazione dell’acqua che sarà poi distribuita sotto forma d’acqua dolce sulla terraferma. Per il prossimo anno, invece, è previsto un ulteriore impianto finanziato però dalla Regione Sicilia, destinato a produrre energia elettrica.

Iswec potrebbe risolvere uno dei problemi più annosi dell’isola di Pantelleria, che deve ricorrere ad obsoleti impianti al gasolio per rifornirsi d’energia, e la posizione geografica non sempre consente approvvigionamenti agevoli. L’impianto in metallo, privo di sostanze tossiche a bordo, non avrà alcun impatto negativo sull’ambiente e anche le ancore che lo terranno attaccato ai fondali non provocheranno danni perché fissate su pavimenti rocciosi.

Pantelleria rappresenta, tuttavia, soltanto il primo step di un progetto che guarda già ad altri lidi, è il caso di dirlo. I vertici di Wave for Energy, infatti, già pensano a un futuro energetico anche in Sardegna, con l’apertura di impianti offshore che garantiscano il fabbisogno di duemila famiglie. Ma la startup torinese non si ferma qui, è attiva anche oltre i confini nazionali: in Marocco e alle Canarie sono in corso importanti esperimenti , così come in Cile, per uno sguardo al di là dell’Europa.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org