Come una piacevole sorpresa abbiamo saputo dell’acquisizione da parte di un museo, il Musée Fabre di Montpellier, di un’opera di Andrea Vaccaro rappresentante un soggetto a noi molto caro, Il Martirio di Sant’Agata. Questo Museo, controcorrente rispetto alla politica degli altri musei europei, segue una sua personale politica d’acquisizione e di arricchimento delle sue collezioni. Infatti, dopo aver acquistato un’opera di Lionello Spada, circa un anno e mezzo fa, ha appena acquistato quella sopracitata di Andrea Vaccaro, definendo il suo asse di ricerca verso i dipinti degli epigoni di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Il dipinto, è stato venduto dalla galleria Sarti a Parigi, una galleria che visitai un paio di anni fa e in cui fotografai questo quadro che già allora attirò la mia attenzione. Un martirio di Sant’Agata probabilmente destinato in origine ad una chiesa siciliana e che, attraverso chissà quali vicissitudini, è entrato a far parte di una collezione privata francese per poi passare dalla galleria suddetta ed essere venduto al museo di Montpellier.
Un quadro che ha, a nostro avviso, influenzato alcuni pittori caravaggeschi siciliani e di cui troviamo un esempio nella chiesa di San Filippo Neri a Siracusa, nella quale una tela d’autore ignoto, forse il Minniti, rappresenta la santa in un atteggiamento similare. Mentre la tela di Andrea Vaccaro rappresenta la santa prima dell’asportazione dei seni, nella tela siracusana essa è rappresentata durante l’atto che definirà il suo martirio.
Questa grande tela la cui eleganza stilistica supera di gran lunga l’esempio siciliano, è tornata ad essere fruibile (sfortunatamente non in Italia) in un ambiente pubblico. Ringraziamo il Museo Fabre per aver investito nella nostra arte, ancora una volta.
Angelo De Grande -ilmegafono.org
A. Vaccaro (1604-1670), Il Martirio di Sant’Agata, 1635-40 circa, olio su tela 122×159 cm, Montpellier, Museo Fabre
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