Sicuramente avrete sentito parlare nei giorni scorsi dell’incendio divampato all’Hôtel Lambert di Parigi la notte tra il 9 e il 10 luglio. Bisogna subito dire che non si trattava di un vero hotel. In Francia, e in particolare a Parigi dove se ne contano più di 400, gli hotel particuliers sono delle grandi residenze nobiliari cittadine, spesso con cortile interno e giardino. Bene, detto questo, bisogna ammettere che l’Hôtel Lambert, sull’isola di San Luigi, vicino al ponte di Sully, di proprietà dello sceicco del Qatar Abdulla bin Khalifa Al Thani, è uno dei più belli della città.
Fu costruito da Luis le Veau, importante architetto del XVII secolo, che aveva ingrandito Versailles per Luigi XIV, e completato nel 1644. Tra il 1652 e il 1655 Eustache Le Sueur, considerato il “Raffaello francese”, aveva realizzato la decorazione dei soffitti delle stanze di questo splendido hôtel.
Sfortunatamente non rivedremo più la decorazione del soffitto dei bagni di quest’ edificio, irrimediabilmente perduti in seguito all’incendio che ha distrutto parte della struttura del tetto in legno. Solo pochi i frammenti rimasti della volta in gesso che era direttamente collegata al tetto.
Questa stanza è stata l’ultima ad essere decorata da Le Sueur ed è una delle ultime opere della sua vita. Inoltre, era uno dei rari esempi integri della decorazione originale di un hôtel particulier del XVII secolo ed era la sola stanza dell’hôtel il cui decoro era rimasto integro.
Una perdita incommensurabile per il patrimonio culturale francese ed europeo che dovrebbe portare a riflessioni mirate sulla conservazione del patrimonio di proprietà di privati cittadini. Un tema delicato ma fondamentale per perpetuare la conoscenza e la fruibilità dei beni storici e artistici ai posteri, ai futuri cittadini d’Europa.
Angelo De Grande -ilmegafono.org
Hôtel Lambert, dettaglio del soffitto scomparso (foto M. Lombard)
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