Nei pressi della sommità del colle Gianicolo, la porta San Pancrazio costituiva uno degli accessi meridionali attraverso le mura Aureliane di Roma. Dal 17 marzo 2011, in occasione dei festeggiamenti del 150° anniversario dell’unità d’Italia, è stato aperto al pubblico il complesso monumentale di Porta San Pancrazio nella nuova veste di Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina.

Questa struttura museale, gestita da Zètema Progetto Cultura, è entrata a far parte del Sistema Musei Civici di Roma Capitale a testa alta, vantando un ricco e innovativo allestimento multimediale che divertirà grandi e piccini e chiunque voglia conoscere il nostro Risorgimento e in particolare la storia della Repubblica Romana del 1849. Accanto a questo percorso multimediale educativo non mancheranno i cimeli garibaldini e i plastici degli avvenimenti, nonché dipinti, stampe e bandi storici dell’epoca.

Un altro museo che ci aiuterà a non perdere la memoria storica degli avvenimenti che hanno portato alla costituzione dell’Italia. Un omaggio a questa Italia in fallimento, a questo paese capace di affondare nei debiti pur essendo il più ricco del mondo. Sapete benissimo che non parliamo del vil denaro, né del petrolio, né del gas, né del sole, che oggi dà energia e lavoro a tanta gente, ma parlo del nostro patrimonio artistico, di questa ricchezza che tutto il mondo ci invidia e che non sappiamo gestire.

E ci vantiamo del fatto che giorno 17 marzo, in cui i musei erano gratuiti, l’afflusso ai luoghi della cultura italiano è stato di 220.000 persone. La cultura ci unisce? Quanti italiani hanno visitato i musei e quanti turisti hanno apprifittato dell’entrata gratuita a monumenti come il Colosseo, che ha avuto più di 20.000 visitatori in un giorno? E quanti sono andati a visitare questo nuovo museo o il celeberrimo museo del Risorgimento che si trova sotto l’Altare della Patria?

Crediamo molto pochi. E questa scelta, quest’idea di aprire un museo come quello in questione, i cui soli introiti deriveranno dalle scolaresche e dagli appassionati di Risorgimento? Ne vogliamo parlare?

Si tratta, a nostro parere, di un’opera di facciata, necessaria a presentare all’estero l’immagine di una nazione operosa e fiera di essere italiana. Questo museo è un’ulteriore conferma, a nostro avviso, di come il denaro pubblico venga sperperato per fare opere non necessarie; mentre strutture molto più importanti, come il museo del Risorgimento, in cui è conservato il mitico stivale indossato da Garibaldi quando fu ferito in Aspromonte, andrebbero rimodernate e rese più attraenti, almeno per i turisti…

Angelo De Grande -ilmegafono.org