Sono ancora tanti gli interrogativi che circondano l’attentato di lunedì scorso alla Maratona di Boston in cui sono morte tre persone. Ciò che sappiamo finora è che gli attentatori sarebbero due: i fratelli di origine cecena Dzhokhar e Tamerlan Tsrnaev. Il secondo è rimasto ucciso nella notte tra giovedì e venerdì in uno scontro a fuoco con la polizia, mentre il primo, il 19enne Dzhokar è stato catturato nella serata di venerdì. Si era nascosto in una barca all’interno di un giardino. Tamerlan Tsrnaev, secondo le prime informazioni raccolte dall’Fbi, era sposato, con una figlia e “interessato alle ideologie radicali islamiche”. Entrambi hanno vissuto in Kyrgyzistan e in Dagestan, nel nord del Caucaso, per poi rifugiarsi negli Stati Uniti nei primi anni 2000. Questo o poco più si sa dei due presunti attentatori, tanto meno si conoscono le “reali” motivazioni del loro gesto.
È interessante però l’analisi dei fatti proposta dal giornalista Oliver Bullough, un reporter britannico che era in Cecenia negli anni ’90 e autore di diversi testi sul conflitto nel nord del Caucaso. Per Bullough, “nell’ideologia dei fratelli Tsrnaev ci sarebbe un mix tra Beslan e Columbine”. La parola più associata all’aggettivo “ceceno” è terrorista, scrive Bullough sul New York Times, “per via dell’attacco a Beslan e di quello al teatro Dubrovka di Mosca nel 2002 ed ora alla Maratona di Boston. Ma i terroristi sono solo una piccola parte della popolazione. Un termine più accurato è quello di ‘rifugiato’. Il 20% (o forse di più) di tutti i ceceni hanno lasciato la Cecenia negli ultimi 20 anni a causa della guerra con la Russia”.
“Non sappiamo cosa abbia spinto Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev a compiere quel gesto – aggiunge il giornalista – .Forse tra le motivazioni c’è l’appello del leader ceceno Doku Umarov, che nel 2007 ha dichiarato nemici, non solo la Russia, ma chiunque combatta contro l’Islam”. Quello che è certo, però, secondo Bullough è che “anche negli Stati Uniti c’è abbastanza per alienare giovani come Adam Lanza (autore della strage nella scuola elementare di Newtown, nel Connecticut), Dylan Klebold (uno dei responsabili del massacro nella scuola di Columbine, in Colorado) e tutti gli altri autori di omicidi di massa della storia recente. Ci sono abbastanza armi per uccidere chiunque tu voglia e un pazzo può sempre trovare una scusa per uccidere”.
“Se a questo aggiungiamo che i due giovani Tsarnaev erano di origine cecena, di una Cecenia che è sempre stata un posto di violenza, rapimenti, uccisioni, vedove, orfani e stupri: un posto da cui scappare e dove non tornare”, scrive ancora Bullough, “allora forse quello che abbiamo visto a Boston è un intreccio tra Columbine e Beslan (città dell’Ossezia del nord dove nel 2004 centinaia di persone, tra cui 186 bambini, rimasero uccise in seguito all’assedio di una scuola da parte dei terroristi ceceni). Speriamo che quello che abbiamo visto a Boston non accada ancora”, conclude Bullough, secondo il quale è molto probabile che i due attentatori abbiano progettato e portato a termine il loro piano senza alcun aiuto.
G.L. -ilmegafono.org
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