Corresponsabilità, cittadinanza attiva, società civile responsabile: sono questi alcuni degli argomenti di cui si è parlato a Misterbianco (Ct), sabato 9 febbraio, in occasione dell’inaugurazione del presidio Libera “Don Pino Puglisi”. La cittadinanza locale, che ha risposto in maniera positiva e numerosa, ha avuto così l’opportunità e l’onore di conoscere dal vivo due delle figure più rappresentative dell’antimafia italiana: Giovanbattista Tona, magistrato di Caltanissetta, e don Luigi Ciotti, noto fondatore dell’associazione Libera. A presentare l’inaugurazione del presidio ci ha pensato Antonio Biuso che, con invidiabile compostezza e grande attenzione, ha permesso ai propri concittadini di conoscere il mondo di Libera, un mondo realizzato proprio grazie all’impegno e alla spinta di Don Ciotti. Ma i veri protagonisti sono ben altri.
A dar vita a questo presidio nato nel dicembre scorso sono stati infatti un gruppo di ragazzi volenterosi e uniti nel proclamare il proprio no contro ogni tipo di criminalità. Grazia Chisari, Giusi Torre, Carmen Avellino, Luigi Patitucci e tanti altri: sono questi alcuni nomi delle persone che tenteranno di cambiare la realtà misterbianchese. Perché è proprio questo uno degli scopi della nascita del presidio, ovvero attivare la cittadinanza e farla crescere con maggiore attenzione ai temi della legalità. Il presidio sarà un punto di riferimento insostituibile per contrastare la criminalità organizzata.
Per tale ragione, proprio nel dicembre scorso, è stata firmata una scheda progettuale nella quale vengono raccolti gli obiettivi, le attività proposte e i tempi previsti affinché il tutto si realizzi: fra gli altri, è davvero interessante l’iniziativa che consiste nella creazione di una mappatura dei beni confiscati alla mafia nel territorio misterbianchese (e successivamente informare la cittadinanza sulle leggi esistenti a riguardo), ma anche quella di realizzare momenti di formazione, diffondere la cultura della lotta alla mafia attraverso la memoria e tanto altro. Insomma, si può dire che a Misterbianco, finalmente, sia giunta una ventata fresca di legalità e spinta civica: un’aria nuova, in una terra colpita dalla mano della mafia per troppo tempo (si pensi al caso Costanzo dei primi anni ‘90, ad esempio).
Ma toniamo all’inaugurazione. Un evento magnifico in cui, per circa due ore, si sono potute ascoltare parole sagge, a volte anche molto dure e critiche, ma importanti per la formazione di una comunità così vasta. Parole che sono nate dal cuore e dal passato di due uomini che lottano da tanto tempo e che conoscono bene la mafia. Come Giovanbattista Tona, ad esempio, che ha elogiato don Pino Puglisi (lo stesso pm conobbe di persona il prete palermitano, in quanto fu uno dei sui volontari e partecipò attivamente alle attività sociali e antimafia di Brancaccio) e la scelta di dedicargli il presidio, che assume il significato di “rendere testimonianza alla luce, alla realtà”.
Una realtà che si incarna nella figura dello stesso prete, definito come “un santo” in “un mondo che non lo aveva capito”, ad eccezione “della famiglia Graviano”, che per l’appunto finì per ucciderlo. E poi don Luigi Ciotti, altro personaggio di spicco e di valore nel contrasto alla criminalità organizzata. Secondo il fondatore di Libera, bisogna contrastare il pregiudizio che vede la mafia come una questione tipicamente meridionale. Il problema mafia può essere rappresentato come un albero: al sud vi sono le radici, mentre è al nord che la stessa raccoglie i propri frutti. E per questo Libera tenta di unire il Paese: affinché da nord a sud vi sia un grido collettivo di denuncia e di rifiuto della mafia.
Un grido che deve saper “trasformare il no in noi e la protesta in proposta”, perché sia chiaro che il problema più grande non è la mafia in sé, ma l’omertà. Il vile silenzio. Ecco perché non vi è bisogno di una società civile, ma di una società civile “responsabile”, di “corresponsabilità”: l’intera popolazione deve muoversi in sincronia, deve saper reagire alle ingiustizie e alla prepotenza mafiosa. Infine, all’evento ha preso parte anche Maurizio Artale, presidente dell’associazione “Padre Nostro” di Brancaccio, il quale ha voluto ricordare la figura di don Pino Puglisi con parole di elogio e con il regalo di una gigantografia dello stesso prete, un dono che la comunità di Misterbianco saprà sicuramente apprezzare.
Giovambattista Dato –ilmegafono.org
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