Con l’approvazione dell’emendamento al Dl Istruzione presentato da Sel e approvato dalla Camera,il fronte dell’antimafia registra una nuova, importantissima vittoria. Il testo, proposto in aula dalla deputata Celeste Costantino, prevede infatti che il 3% delle somme confiscate alla mafia venga reinvestito nell’educazione e nella formazione attraverso la realizzazione di nuovi posti letto, borse di studio e agevolazioni di qualsiasi tipo per gli studenti italiani. Una gran bella iniziativa, questa, nata e voluta dall’associazione daSud e portata in Parlamento dalla deputata del partito di Vendola.

“L’approvazione alla Camera rappresenta – afferma la Costantino – una grande vittoria per l’antimafia”, una vittoria che “tiene insieme due punti qualificanti dell’azione politica: il contrasto ai clan e il diritto allo studio”. Inoltre, continua la deputata, in questo modo si può dimostrare “un binomio inscindibile: non ci può essere antimafia senza formazione, né formazione senza antimafia”. È su questo binomio, infatti, che la politica dovrebbe puntare i propri sforzi, poiché formazione e antimafia, sebbene all’apparenza sembrino tematiche distanti, sono, in realtà, sempre più vicine tra loro e quasi imprescindibili.

D’altronde, come potrebbe esistere l’antimafia senza un percorso di formazione? E come potrebbe resistere, un’Italia priva di un’educazione alla legalità, nella lotta contro i clan mafiosi? Ecco, quindi, che l’emendamento approvato dalla Camera assume un valore immenso, specialmente per ciò che riguarda il futuro del nostro Paese. Certo, manca ancora la conferma del Senato, ma per il momento la speranza è viva e forte ed un ulteriore assenso non farebbe altro che sanare, almeno in parte, il marcio che, purtroppo, vive dentro la politica. 

Ad ogni modo, come affermato dalla stessa Costantino, se il Senato dovesse confermare la risposta data dalla Camera in questi giorni, il 3% delle somme presenti nel fondo unico della Giustizia (fondo in cui, fino ad oggi, viene versato il denaro confiscato alla mafia) “sarebbe destinato al diritto allo studio, in maniera da cancellare una volta per tutte la figura vergognosa dell’idoneo non beneficiario”. Forse questa prospettiva appare ancora oggi lontana dalla realtà e di difficile realizzazione, ma Sel, secondo quanto emerge da un comunicato pubblicato sul sito ufficiale del partito, starebbe pensando anche ad una nuova mossa.

A breve, infatti, verrà depositata una proposta di legge “per destinare anche gli immobili, confiscati alle mafie, agli enti regionali per il diritto allo studio: potrebbero diventare residenze per gli studenti fuori sede, open space per attività universitarie e accademie specializzate”. Insomma, il sì della Camera non ha soltanto approvato una proposta importante, ma ha smosso gli animi all’interno di chi mira alla realizzazione di punti decisivi nella lotta alla criminalità organizzata in favore della società e, nello specifico, della formazione.

La speranza, ovviamente, è che anche quest’ultima proposta abbia un esito positivo al pari di quello che, per il momento, ha ottenuto la prima. La lotta alla mafia, bisogna ricordarlo, va fatta soprattutto negli ambienti politici, non soltanto “sulla strada”. Ed è proprio con questi piccoli passi, questi piccoli colpi, che un giorno, forse, si riuscirà ad averla vinta sulla criminalità organizzata.

Giovambattista Dato -ilmegafono.org