Il “social housing” è un fenomeno già diffuso da qualche anno in Inghilterra e in tutto il Nord Europa, in Italia se ne parla da qualche mese. Il social housing consente di acquistare case dignitose a basso costo, che, in tempi di crisi come questo, non può non far piacere a chi necessita di un’abitazione. Ma c’è dell’altro: le case “social” non solo si adattano perfettamente alle tasche dei ceti meno abbienti, ma rispondono anche alla sempre più diffusa esigenza di costruire edifici ad impatto zero. Un esempio concreto di tutto questo sorgerà a Milano, nella zona di viale Sarca: si tratta di un grattacielo costruito interamente in legno, fatta eccezione per i primi tre piani in calcestruzzo.

Un progetto sostenibile sotto ogni punto di vista, compreso quello economico: gli appartamenti dell’edificio saranno venduti al costo di 800€ al metro quadro, prezzo piuttosto competitivo viste le cifre sulle quali si aggirano gli appartamenti oggi in commercio. Dal punto di vista ambientale potrebbero però sorgere dubbi sulla deforestazione causata dall’utilizzo del legno: gli architetti assicurano che una manciata di semi riporterebbe la zona boschiva sfruttata alla normalità, mentre, per quanto riguarda il legno in sé, essendo naturale al 100%, è anche riciclabile, per cui eventuali demolizioni non provocherebbero ingombri di sorta. Il legno inoltre è un materiale antisismico, ha un basso livello di dispersione termica ed è permeabile all’aria.

Le caratteristiche fisiche del legno, inoltre, consentono anche un certo grado di benessere a chi sceglie una vita ad impatto zero: a differenza delle abitazioni “normali” nelle quali vengono adottati sistemi di risparmio energetico (e dove si ha la sensazione di vivere sottovuoto) le case in legno eliminano questo problema. Le obiezioni principali a questo tipo di costruzione si muovono nelle direzioni di incendi e rumori. Obiezioni subito sfatate: gli appartamenti saranno dotati di sofisticati sistemi antincendio, le pareti, dallo spessore di 50cm, sono costruite con il sistema “X-lam”, che prevede pannelli incrociati per assicurare solidità e flessibilità allo stesso tempo.

Oltre ad assicurare benessere all’ambiente, le abitazioni in legno sono state progettate anche per favorire scambi sociali tra i condomini: spazi comuni tra un appartamento e l’altro, terrazza con attrezzature per lo sport, piccoli cortili verdi per adempiere completamente al significato di “social housing”. Le case in legno superano dunque il limite delle baite di montagna e si apprestano a diventare una delle nuove frontiere dell’edilizia sostenibile anche in zone non propriamente boschive.

Per chi avesse dubbi sul piano estetico di tale tipo di costruzioni, arriva un’ulteriore smentita: il progetto del grattacielo di Milano ha vinto il Premio per la Qualità Architettonica al Social Housing Award Festival promosso dall’Eire, il salone dedicato all’immobiliare dell’area mediterranea.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org