A Roma le mafie fanno affari da sempre. Non è un mistero che nella Capitale siano molti e ramificati i gruppi criminali, coinvolti in varie attività illegali, in particolare il narcotraffico. Per questo, l’associazione “Libera” ha scelto la Capitale come luogo della manifestazione nazionale che si terrà il prossimo 21 marzo in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giunta alla sua ventinovesima edizione. L’incidenza delle organizzazioni mafiose tradizionali a Roma è molto forte e in continua evoluzione, così come rilevante è la presenza di organizzazioni criminali straniere, come quella nigeriana, cinese e albanese, e di mafie locali. Come spiega “Libera” in un comunicato, Roma offre agli occhi delle organizzazioni criminali un mercato ideale per ogni sorta di investimento legale e illegale. Per decenni è stata terra di investimento privilegiato.

In un contesto economico così ampio e variegato, in cui operano già altre “imprese criminali” che commettono diversi reati di natura economica, i capitali mafiosi possono muoversi, mescolandosi e confondendosi, con minore probabilità di venire rintracciati. La scelta delle cosche di investire a Roma e nel Lazio viene privilegiata innanzitutto per la facilità di mimetizzazione degli investimenti in un territorio particolarmente vasto e caratterizzato dalla presenza di numerosi esercizi commerciali nonché di attività imprenditoriali, società finanziarie e di intermediazione e di immobili di pregio. Negli ultimi anni, le mafie a Roma hanno visibilmente derubricato i metodi criminali violenti e hanno deciso di lavorare “sotto traccia”, mimetizzandosi, stabilendo una sorta di pax, costituendo anche alleanze e collaborazioni reciproche, realizzando vere e proprie holding imprenditoriali.

Allo stesso tempo però la Capitale, come altre realtà italiane pervase dalla presenza mafiosa, offre un contesto capace di reagire a queste forme di criminalità, promuovendo pratiche civiche e istituzionali di risposta, di riscatto e di restituzione sociale del maltolto. La complessità dello scenario romano e laziale offre una pluralità di storie e volti che raccontano la bellezza dell’impegno civile nel contrasto al potere dei clan. Queste realtà vivono grazie alla partecipazione quotidiana di cittadini e cittadine nella costruzione di contesti e comunità che hanno come principio fondante la giustizia sociale. Un movimento che, dal centro alle periferie, anima positivamente gli spazi, dai beni comuni a quelli confiscati alle mafie, oggi destinati ad un riutilizzo sociale, con l’obiettivo di fornire servizi, sviluppare socialità e donare bellezza ai luoghi della Capitale.

E sono molte le iniziative per il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati, come quello dell’ex cinema Bologna, poi diventato sala bingo, che ospiterà il primo percorso espositivo multimediale su mafie, antimafia e corruzione all’interno di un bene sequestrato. Questo spazio si propone di essere un epicentro del percorso che ci condurrà alla XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “Roma città libera” sarà lo slogan della manifestazione, sulla scia del capolavoro del neorealismo “Roma città aperta”. A ottant’anni dalla liberazione dall’occupazione nazi-fascista, sottolinea “Libera”, oggi Roma deve nuovamente aprirsi e liberarsi. I “cento passi” verso e dopo il 21 marzo, conclude “Libera”, avranno lo scopo di raggiungere i centri e le periferie in cui la criminalità assume forme differenziate, per ribadire che Roma può e dev’essere una città LIBERA, capitale di un’Italia che dev’essere liberata da mafie e corruzione. 

Redazione -ilmegafono.org