A Salerno è in corso una battaglia per la tutela dell’ambiente e dei cittadini: sono arrivati, a bordo della nave Martina A, 213 container di rifiuti, per una quantità pari a 8mila tonnellate, provenienti dalla Tunisia. Si tratta di un carico di rifiuti trasportati illegalmente in Tunisia nel 2020, ma che ora stanno tornando indietro, precisamente a Salerno. La nota della Regione Campania afferma che resteranno in provincia di Salerno, nell’area militare di Persano, comune di Serre, come sito di stoccaggio in attesa di una collocazione definitiva. I rifiuti tornati al mittente sono “intoccabili”, ossia non riciclabili, e non dovevano essere esportati.
Le operazioni di trasbordo dai container sono iniziate due giorni fa alle 15:00, non senza una reazione degli abitanti di Serre. Il primo cittadino Franco Mennella, è stato ricevuto dal procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli. Come si legge in una nota del Comune di Serre, “durante l’incontro il procuratore ci ha informato che tra domani e dopodomani si pronuncerà la Suprema Corte di Cassazione che deciderà quale Procura, tra quella di Salerno e quella di Potenza, sarà competente in merito alla vicenda del rientro in Italia dei containers di rifiuti dalla Tunisia. Il procuratore ha dichiarato che non vi è alcun conflitto tra i due uffici giudiziari interessati che operano in stretta collaborazione”. Il Comune di Serre aveva già inviato una diffida alla Regione Campania, annunciando che intende presentare anche un esposto in merito alla illegittimità dell’individuazione del sito di stoccaggio.
Dal canto suo, il vicepresidente della Regione e assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, aveva detto che si sta parlando di un sacrificio molto limitato, molto ragionevole e che non giustifica tanti allarmismi. “Stiamo parlando – ha spiegato – di rifiuti ingombranti, plastica, in piccola parte ferrosi, carta e cartone. Non ci sono organici e quindi non c’è né un problema di esalazioni e miasmi, né un problema di percolato, che sono le due criticità classiche della gestione dei rifiuti”. Bonavitacola ha poi giustificato la scelta di Salerno perché è lo scalo da dove sono partiti originariamente i rifiuti, oltre al fatto che il sito di Serre sia il più idoneo allo stoccaggio. Il vicepresidente, inoltre, assicura che entro fine aprile “i rifiuti mandati via saranno più di quelli arrivati”.
Ancora una volta è la salute di ambiente e cittadini a fare le spese di una gestione piena di falle, a Salerno, come in altre parti d’Italia. La protesta degli abitanti di Serre non può passare inosservata, neanche di fronte alle promesse che, la storia insegna, non sempre vengono mantenute.
Redazione -ilmegafono.org
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