Da molto tempo l’idrogeno verde è considerato dagli esperti una valida alternativa ai combustibili fossili, così la Scozia si è messa all’opera. Un consorzio di aziende, guidate da Scottish Power, ha dato inizio a una svolta per l’era post Covid19: idrogeno Green su scala commerciale, una strategia messa in atto con ITM Power e BOC con l’obiettivo di abbattere i costi e dare ampio spazio alla sostenibilità.
L’idrogeno verde è una delle strade principali da percorrere per la decarbonizzazione dell’economia, raggiungendo così gli obiettivi climatici prefissati dalla Gran Bretagna. Il nodo da sciogliere è legato ai costi, oltre alla concreta possibilità di realizzare modelli di business idonei. Quest’ultimo punto sembrava essere l’ostacolo principale che potesse impedire il decollo dell’industria legata alla produzione Green, come già scritto nell’Enviromental Audit Committee di fine agosto. Del resto, anche l’Unione Europea ha messo a punto un obiettivo ambizioso: produrre 10 milioni di tonnellate di idrogeno Green entro il 2030.
In un contesto internazionale simile, dunque, la Scottish Power vuole lanciarsi nel progetto di sviluppo di idrogeno Green su scala commerciale, installando una fattoria solare nei pressi di Glasgow collegata a un elettrolizzatore fornito da ITM. Provvederà alla distribuzione, dopo il processo industriale, la BOC, specializzata nello smistamento. Il progetto descritto è in fase di evoluzione, pronto a espandersi anche in altri punti del paese.
Lindsay McQuade, capo del settore rinnovabili di Scottish Power, afferma che la prospettiva principale è quella di rimpiazzare i vecchi dispositivi e i vecchi veicoli diesel con alternative più pulite. Ambizione che deve necessariamente essere condivisa oltre e al di là della Manica.
Redazione -ilmegafono.org
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