Anche le istituzioni europee concordano: siamo in piena emergenza climatica e ambientale, i segnali inviati dal pianeta non possono più essere ignorati. Con 429 voti a favore, la commissione di Strasburgo ha approvato la risoluzione per l’emergenza, un monito per gli Stati membri a prendere al più presto provvedimenti concreti per arginare i danni.
“Il Parlamento europeo ha appena adottato una posizione ambiziosa in vista della prossima COP25 di Madrid. Data l’emergenza climatica e ambientale, è essenziale ridurre le nostre emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030. Si tratta inoltre di un messaggio chiaro e tempestivo alla Commissione, alcune settimane prima della pubblicazione della comunicazione sul Green Deal”. Commenta così Pascal Canfin (RE, FR), presidente della Commissione parlamentare per l’ambiente. La risoluzione si propone nel dettaglio di far sì che possano essere garantite tutte le proposte in linea con gli accordi di Parigi per la salvaguardia ambientale, in primis, limitare il riscaldamento globale che avanza inesorabilmente.
Come sottolineato da Pascal Canfin, è stata approvata un’altra risoluzione in vista della Cop25 di Madrid, con un’esplicita richiesta alla nuova Presidente Ursula von der Leyen: ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030.
I membri dell’UE, inoltre, dovrebbero raddoppiare i loro contribuiti al Fondo Verde interazionale per il clima, declassando così i combustibili fossili. “Se manteniamo l’attuale politica – ha commentato dell’eurodeputata Karima Delli – andremo verso aumenti delle temperature medie di 4 gradi entro la fine del secolo. Questa dichiarazione ha un significato simbolico storico, ma sfortunatamente nessun potere vincolante. Questo è il motivo per cui continueremo a spingere affinché le misure raggiungano un taglio del 65% dei gas a effetto serra entro il 2030 e la neutralità del carbonio entro il 2040 per sperare di mantenere il riscaldamento al di sotto di 1,5°C”.
Redazione -ilmegafono.org
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