“Immersa nel verde di secolari foreste si adagia questa celebre e maestosa Certosa, fondata nel 1204 per volontà dei Certosini (da cui il nome Certosa). Nel 1947 essi furono sostituiti dai monaci Cistercensi della Congregazione di Casamari. Nel 2018 il Ministero dei Beni Culturali l’ha affidata in concessione all’Associazione Dignitatis Humanæ Institute”. Con queste parole inizia la descrizione della Certosa di Trisulti sul sito del comune di Collepardo, in provincia di Frosinone.
A febbraio l’associazione Dignitatis Humanæ Institute ha vinto un bando del governo italiano che le affida la Certosa per 19 anni. Niente di strano fin qui. Andando a scavare, però, si scopre che questa associazione è finanziata da Steve Bannon che sembra essere un tipo abbastanza inquietante visto che, oltre ad essere il consigliere di Donald Trump, finanzia diversi partiti di destra europei, tra i quali la nostra cara Lega. Il signor Bannon, infatti, è convinto che bisogna assecondare, anzi incentivare la nascita dei movimenti nazional-populisti in Europa.
Non voglio entrare qui nel merito dei motivi di questa sua attività, né discutere degli effetti di quest’ultima a livello nazionale. Vorrei invece parlare di un gruppo di cittadini che ha deciso di opporsi alla decisione del governo. L’unione delle comunità solidali della provincia di Frosinone ha organizzato, infatti, per il prossimo 29 dicembre, una marcia di 5 km da Collepardo a Trisulti per opporsi alla costituzione di quella che viene ormai chiamata “La Certosa di Bannon”.
Le questioni da risolvere, riguardo a tale vicenda, sono tante. Il complesso della Certosa è immenso e ricco di beni unici come la biblioteca (che conserva oltre 25.000 volumi) e l’antica farmacia rinascimentale (conservata in perfette condizioni). I problemi non si limitano alla gestione di un enorme patrimonio che ha bisogno di pesanti interventi di restauro ma anche alla sua vita. Un’architettura, se non è vissuta, in questo caso da un ordine religioso, muore, si disgrega e allora bisogna sbrigarsi a musealizzarla prima che cada in totale rovina.
Sappiamo tutti che lo Stato italiano e alcune regioni in particolare soffrono gravi problemi economici e strane difficoltà nello sfruttamento dei fondi europei. Si preferisce quindi affidare immobili di pregio a prezzi irrisori ad associazioni che possano permettersi di pagare l’affitto. Qui si parla di 100.000 euro l’anno.
La popolazione locale comincia ad aver paura che questo luogo possa essere sfruttato per fini diversi da quelli religiosi e che la fruizione di questo bene culturale per la comunità stessa possa in futuro diventare difficoltosa. Per questa ragione vi invitiamo a partecipare, il 29 dicembre, alla marcia per la Certosa di Trisulti. Perché bisogna combattere per difendere i luoghi che amiamo.
Al ritorno dalla pausa natalizia, vi parleremo di qualcosa per certi versi simile che sta accadendo a Siracusa, dove un antico luogo di avvistamento sta per essere immolato al “progresso” alberghiero.
Angelo De Grande -ilmegafono.org
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