Un team di ricercatori dell’Università di Uppsala, in Svezia, insieme all’azienda BillerudKorsnas, che produce materiali per imballaggi sostenibili, hanno dato inizio a una specie di rivoluzione nell’ambito della realizzazione di batterie di carta. La sinergia tra le due realtà risale allo scorso anno, e la meta di questo percorso è l’applicazione di prestazioni aggiuntive alla cellulosa algale. Questa sostanza è utile alla produzione di materiale per il packaging, che la ricerca in atto sta potenziando per riuscire ad arrivare alla soluzione ottimale dei cosiddetti “imballaggi smart”.
Le batterie di carta, oggetto di studio già noto, prevedono l’utilizzo di distanziatori di cellulosa che, in una struttura su scala nanometrica, riescano ad agire come elettrodi. Nella loro massima duttilità, le batterie di carta (o “paper battery”), possono essere inserite in una vasta gamma di prodotti, rientrando così in un’ottica green anche sul piano degli imballaggi.
Come si legge sul portale Rinnovabili.it, il project manager per l’innovazione presso BillerudKorsnas, Lars Sandberg, afferma che “la collaborazione tra università e azienda porta la tecnologia ad adattarsi a processi di produzione commerciale”, puntando verso tecniche che guardino al futuro, in un’ottica di efficienza e sostenibilità.
Nello specifico, implementare le batterie di carta agli imballaggi, consentirà di tracciare gli spostamenti della merce, monitorando così ogni fase di produzione, potenziando gli interventi necessari a una visione più ecosostenibile. Temperatura, impatto, percorso e tutta la serie di fattori da valutare si inseriranno in un quadro proiettato alla sostenibilità. “La paper battery è un elemento chiave del puzzle di produzione di imballaggi intelligenti che richiedono fonti di energia piccole e sostenibili” spiega Sandberg, confermando i buoni propositi dell’ambizioso progetto.
Redazione -ilmegafono.org
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