Del rock, è vero, non ci si stanca proprio mai. Che sia anni ‘70 oppure da nuovo millennio, l’energia che scaturisce grazie a questo genere è sempre qualcosa di coinvolgente, un’allegra compagnia della quale non ci si vorrebbe mai separare. In questo numero vi proponiamo proprio qualcosa di simile, un genere rock che è la chiara rappresentazione di questo stile ai giorni d’oggi. Ve lo presentiamo avvalendoci degli Usual, una giovane ma promettente band che col rock ha costruito il suo marchio di fabbrica.

Usual è un progetto musicale che ha iniziato a modellarsi soltanto nel 2015, quando quattro musicisti di Milano e dintorni decidono che è ora di fare della buona musica. Quel che viene fuori è una salsa rock che unisce la tradizione classica, di qualche decennio fa, a qualcos’altro di più odierno, come l’indie e il garage. Diciamo che potremmo facilmente riassumerlo in un post-rock elegante, privo di particolari eccessi, con un sound pieno, bello, divertente, che ti fa stare bene senza la necessità (o cattiva abitudine dei rocker odierni) di spaccarti i timpani.

Che il loro sound faccia stare bene pensiamo che ne siano convinti anche i membri stessi degli Usual, anche in base a quanto ci hanno detto durante l’intervista andata in onda ieri sera sulla nostra Radio Web (per ascoltare la puntata sul nostro canale Youtube clicca qui). Infatti la loro prima produzione discografica, il loro esordio verso il grande pubblico, distribuito da Fleisch e uscito solo lo scorso 15 marzo, si intitola proprio “Just feel alright”.

Un EP, come quasi tutti gli esordi, un assaggio musicale di quel che si è capaci di comporre, quando prima di cimentarsi in qualcosa di più corposo si aspetta il giudizio della critica. E dal nostro punto di vista le quattro tracce di “Just feel alright” rappresentano un ottimo inizio per gli Usual, di cui adesso non possiamo fare altro che attendere un full-lenght per consacrare definitivamente questo loro bel rock.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Just Feel Alright”.