Quando si parla di musica indie, proprio per come è concepito questo genere musicale, si rischia sempre di cadere nel ripetitivo, nel già sentito, nel trito e ritrito. Molte band, per aggirare questi problemi, hanno cercato di alterare un po’ questo stile, iniettandovi all’interno qualcosa derivante da altre esperienze compositive. E in questo numero vi parleremo proprio di una band che ha adottato questa tecnica, per creare qualcosa di molto orecchiabile ma anche innovativo: loro sono i Sir Rick Bowman.
Nonostante il nome, nonostante i testi in inglese, i nostri musicisti sono degli italiani purosangue, provenienti dalle terre toscane, più precisamente da Prato. Come detto, la musica di questi artisti, pur avendo una base indie, riesce spesso a divagare in altri generi musicali, a tal punto che spesso e volentieri sembra di ascoltare qualcosa più di brit-rock o, in generale, qualcosa dal sapore di alternative. Le sfumature, i richiami, sono davvero tantissimi e spaziano parecchio: l’energia e la vitalità contraddistinguono le loro composizioni, le quali sono accompagnate da suoni noise, folk o più di atmosfera.
La musica prodotta dai Sir Rick Bowman è davvero piacevolissima e adatta a ogni genere di ascoltatore, dal più estremo al più commerciale. Se volete un esempio, a tratti sembra di ascoltare gli Oasis, sia per la strumentazione che per la voce. Davvero niente male, così come non è niente male il loro ultimo album, appena sfornato dalla sala di registrazione e intitolato “A Quiet Life”.
Questo lavoro, il secondo per la band, rappresenta una sorta di consacrazione all’interno di questo determinato genere. Il leitmotiv per tutte le 12 tracce che i Sir Rick Bowman hanno deciso di proporre è quello della nuova vitalità del trentenne: una sorta di nuovo approccio alla vita raccontato spesso in modo ironico; è un approccio differente, con un tenore appunto più calmo, più ragionato e responsabile, diversamente vitale. “A Quiet Life” è un album che davvero non stentiamo a consigliare. Da ascoltare per intero almeno una volta, soprattutto per gli amanti del rock in generale.
Manuele Foti -ilmegafono.org
Commenti recenti