L’ultima novità dal fronte agricolo ci viene svelata dal recente rapporto di Greenpeace International, “Smart Breeding: la nuova generazione di piante”, in cui vengono illustrati i benefici della Mas (Marker Assisted Selection), cioè la selezione assistita da marcatori. Si tratta di una biotecnologia innovativa che, utilizzando il medesimo principio della selezione tradizionale, è in grado di sviluppare nuove varietà di colture maggiormente più forti. Il processo consiste nel trovare dei marcatori genetici contenenti delle caratteristiche peculiari, come ad esempio la capacità di adattamento ai cambiamenti del clima, per formare piante che avranno questi tratti.
“Una volta identificata una sequenza genetica che è sempre correlata, ad esempio, alla resistenza ad una data malattia – si legge nel rapporto – è possibile evitare di testare sul campo ogni nuova generazione di piante per questo specifico tratto. È sufficiente cercare la presenza del marcatore con un rapido test del DNA, per sapere immediatamente se le nuove generazioni di piante hanno ereditato o no il tratto in questione”.
Questo tipo di selezione, chiamata anche “intelligente”, fino a dieci anni fa era solo all’inizio, invece oggi ha un impatto positivo nella vita degli agricoltori, aiutandoli appunto a gestire le avversità della natura. Esempi significativi arrivano dalla Cina e dall’India che se ne servono per combattere le malattie del riso; in Nigeria e in Tanzania viene altrettanto usata per combattere il virus responsabile di alterare le piantagioni di manioca e, infine, in Nord America per contrastare i funghi che attaccano il frumento.
La Mas, quindi, produce nuove varietà di piante non-Ogm, al contrario di quest’ultima tecnologia che genera piante brevettate e portatrici di rischi per l’ambiente e la salute. Se messe a confronto possiamo notare come l’ingegneria genetica stia fallendo il suo obiettivo, poiché non è ancora stato possibile riscontrare nelle culture Ogm dei tratti importanti, quali l’incremento delle rese e il miglioramento dei valori tradizionali; infatti le uniche caratteristiche accertate sono la tolleranza agli erbicidi e la resistenza agli insetti. Inoltre, il fatto che venga praticata la contaminazione delle colture causa il rifiuto da parte dei consumatori, mentre la Mas, che rispetta le barriere tra le specie, è accettata.
Insomma, la selezione assistita funziona come la tradizionale tecnica degli incroci, ma, grazie ai suoi aspetti rivoluzionari, può velocizzare e rendere più efficaci i normali processi di intersezione e contribuire al passaggio verso un’agricoltura ecologica, capace di offrire cibo sano senza recare danno all’ambiente.
Veronica Nicotra -ilmegafono.org
Commenti recenti