L’ultima frontiera della tecnologia stradale si chiama “asfalto green”, una grande novità sul piano dell’impatto ambientale e dell’efficienza. Usato da quasi mezzo secolo negli Stati Uniti, per l’Italia rappresenta ancora una grossa novità. Fino ad oggi nel nostro Paese abbiamo assistito a qualche sperimentazione al riguardo, soprattutto nelle regioni settentrionali come Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Ma ora è proprio Roma a testare l’ultima generazione di asfalto green ricavato da pneumatici usati (Pfu), prodotto con metodo dry a tiepido, che lo porta ad essere più durevole, sicuro e silenzioso, assicurando migliori prestazioni rispetto ai suoi predecessori.
Si tratta, infatti, di un nuovo tipo di pavimentazione composto da vecchi pneumatici d’auto, che vengono frantumati per ottenere il cosiddetto polverino di gomma, che successivamente viene mischiato con inerti e bitume. I benefici che se ne possono ricavare sono duplici: da un lato si mette in risalto l’importanza del riciclo, riducendo la dipendenza da fonti fossili, dall’altro si può notare un miglioramento della qualità e della sicurezza delle strade. Inoltre, è stata dimostrata una maggiore resistenza all’invecchiamento e la capacità di ridurre l’inquinamento acustico fino a sei decibel.
Tale progetto è stato presentato, lo scorso gennaio, dagli assessori romani ai Lavori Pubblici e all’Ambiente, Paolo Masini e Estella Marino. La zona prescelta per comprovarne le qualità è via Torpignattara e i suoi residenti già, dopo pochissimo tempo, lo possono testimoniare. Il problema, però, rimane il costo, che ammonta al 25% in più al metro quadrato, ma in compenso consente di diminuire le spese di manutenzione.
“Nel solo intervento di Torpignattara – spiega Masini – abbiamo impiegato l’equivalente di 500 pneumatici da auto: un ‘risparmio ambientale’ notevole che va ad aggiungersi alla riduzione del rumore. Assieme a Legambiente, nostro partner in questo progetto, abbiamo deciso di dare il via a questa sperimentazione a partire dalle nostre periferie. Valuteremo costi e benefici, ci piacerebbe che nonostante la difficile situazione economica sia possibile un futuro impiego di questa tecnologia nella manutenzione delle strade di Roma”.
Le basi e la volontà di portare avanti questo esperimento, che può già attestare reali vantaggi e vantare un ottimo successo, ci sono e si aspettano al più presto sponsorizzazioni da parte di aziende e multinazionali per renderlo effettivamente concreto in tutta la città Eterna e non solo.
Veronica Nicotra -ilmegafono.org
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