È dalla storia che si traggono, o dalla quale si dovrebbero trarre, i pensieri, gli ideali e i progetti affinché l’odierna società possa tendere sempre al miglioramento. La storia, analizzata in maniera razionale, aiuta a non commettere gli stessi errori compiuti nel passato; conoscere la storia e i personaggi che l’hanno segnata è fondamentale, soprattutto se riguardano la cultura del proprio paese.
Sono stati sicuramente in molti a rimanere attoniti quando, per l’apertura della stagione concertistica del teatro “La Scala” di Milano, hanno sentito eseguire le note del Lohengrin di Richard Wagner. Certo, nulla di strano, dal momento che quest’anno ricorre l’anniversario del duecentesimo anno dalla nascita del compositore tedesco. Nulla di strano, se non fosse che quest’anno ricorre anche il bicentenario della nascita di un altro tra i più grandi compositori di tutti i tempi, il quale per di più è un purosangue italiano: Giuseppe Verdi.
È lecito chiedersi, allora, perché nella nostra società si tenda sempre a primeggiare ed esaltare ciò che sta fuori le nostre mura. Consci del fatto che Wagner è giustamente osannato in tutto il mondo dai suoi compatrioti, più che cercare una risposta al quesito posto, ci limiteremo ad omaggiare con questo articolo il più grande compositore che probabilmente la storia italiana abbia mai conosciuto.
Giuseppe Verdi fu un compositore di stampo operistico che visse nel periodo denominato “Romanticismo”. Della scuola italiana di quel periodo fu senz’altro la punta di diamante; le sue opere, come il Nabucco, raggiunsero grazie alla loro bellezza musicale i confini più lontani dell’Europa e conquistarono l’apprezzamento dei più grandi musicisti del periodo romantico.
Opere come Il Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata (denominati insieme come “La trilogia popolare”) mettono in risalto un altro aspetto fondamentale del nostro grande operista: l’attaccamento alla patria. È infatti certificato come Verdi intravedesse nell’Unità d’Italia un grande sogno che pian piano vedeva materializzarsi e al quale ha sicuramente dato il suo contributo per mezzo della sua musica.
Un personaggio che rappresenta una parte importante della nostra storia, non solo musicale. Una figura che ha impregnato la sua musica con valori e ideali che miravano al bene della società del tempo, con le stesse idee che oggi invece sembrano essersi un po’ smarrite, o forse sono semplicemente trascurate. Ma la storia serve soprattutto a questo: a non dimenticare. Almeno noi, su queste pagine, ci proviamo.
Manuele Foti –ilmegafono.org
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