Un viaggio nel mito, un’esperienza immersiva nella storia di un uomo iconico, un vero rivoluzionario che ha segnato la storia del Novecento, rimanendo eternamente scolpito nella memoria di tante generazioni che lo hanno amato e amano ancora. Parliamo della mostra “CHE GUEVARA tú y todos”, che si svolgerà presso il Museo Civico Archeologico di Bologna, dal 27 marzo al 30 giugno 2025. Una mostra che vuole celebrare soprattutto l’elemento umano, andando oltre l’icona del rivoluzionario per restituire al pubblico l’immagine autentica di Ernesto Guevara de la Serna: l’uomo dietro il mito. Un viaggio nella vita e nella storia di Che Guevara che si snoda tra fotografie inedite, documenti d’archivio, lettere, scritti personali e materiali multimediali, una narrazione profonda e sfaccettata della sua esistenza: dai primi viaggi in America Latina fino alla tragica fine in Bolivia. Sono infatti più di 2.000 i documenti inediti che arricchiscono il percorso espositivo.
Il titolo della mostra, “tú y todos”, riprende un verso di una poesia che il Che scrisse alla moglie Aleida March poco prima della sua partenza per la Bolivia, sottolineando sin da subito l’intento dell’esposizione: esplorare appunto la dimensione intima dell’uomo, oltre il mito immortale e amatissimo del guerrigliero. Ideata da Simmetrico Cultura e curata da Daniele Zambelli, Flavio Andreini, Camilo Guevara e María del Carmen Ariet Garcia, la mostra è prodotta da Alma e dal Centro de Estudios Che Guevara (il cui archivio è stato riconosciuto come patrimonio di interesse “Memoria del Mondo” dall’UNESCO nel 2013), in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, l’Università IULM e il Settore Musei Civici – Museo Civico Archeologico Bologna, e con il patrocinio del Comune di Bologna. Il progetto è stato realizzato grazie alla stretta collaborazione della moglie di Che Guevara, Aleida March, e del figlio Camilo Guevara, scomparso nel 2022, a cui è dedicata l’intera esposizione.
L’esposizione si sviluppa su tre livelli narrativi, ognuno pensato per esplorare le molteplici sfaccettature della vita di Che Guevara. Il primo livello richiama il contesto storico e geopolitico dell’epoca, introducendo il visitatore al clima politico e sociale dell’America Latina degli anni ’50 e ’60, offrendo chiavi di lettura fondamentali per comprendere l’ascesa del Che e le dinamiche che hanno alimentato le rivoluzioni del continente. Il secondo livello, che rappresenta un po’ il cuore della mostra, è dedicato invece alla vita pubblica e privata di Che Guevara, tra fotografie iconiche e documenti che raccontano il giovane medico argentino, il guerrigliero della Sierra Maestra, il ministro del governo cubano e l’instancabile viaggiatore in cerca di nuove rivoluzioni. Il terzo livello, infine, si occupa della dimensione più intima, scavando nell’animo dell’uomo Ernesto Guevara, attraverso lettere personali, diari, poesie scritte per la moglie e riflessioni personali e profonde che mettono in luce i dubbi, le fragilità e i pensieri più intimi di chi è stato troppo spesso ridotto a semplice simbolo.
L’obiettivo della mostra non è però quello di volgere lo sguardo al passato, semplicemente ricordando la vita di un uomo immenso, ma quello di guardare al presente. La narrazione che propone, infatti, punta a coinvolgere direttamente il pubblico, invitandolo a riflettere sui temi universali della giustizia sociale, della libertà e dell’impegno civile. Il percorso non è statico né passivo, dunque, ma punta a un’interazione costante tra il visitatore e il racconto espositivo. Il viaggio inizia simbolicamente con una sfida: superare una “linea gialla”. Chi la attraversa lascia alle spalle le immagini patinate degli anni ’50 – tratte da pubblicità e film hollywoodiani – per entrare nella cruda realtà delle disuguaglianze e delle ingiustizie sociali che colpirono profondamente il giovane Ernesto durante i suoi viaggi in Sud America. È il momento della trasformazione: da semplice medico argentino a rivoluzionario convinto.
Questo cambio di prospettiva accompagna il visitatore attraverso i momenti più intensi della vita di Guevara: l’incontro con Fidel Castro, la vittoria della rivoluzione cubana, il suo ruolo di leader politico e diplomatico, fino alla decisione di abbandonare il potere per continuare la lotta in Congo e Bolivia. Uno degli aspetti più potenti della mostra, come detto, è la volontà di restituire l’umanità di Che Guevara. Attraverso lettere scritte ai figli, poesie alla moglie Aleida e riflessioni personali, emerge un uomo lontano dagli stereotipi del guerrigliero freddo e implacabile. Vengono svelate le sue inquietudini, i suoi dubbi e le sue passioni, creando un dialogo ideale tra il Che e il pubblico contemporaneo.
“Dietro l’intellettuale e il rivoluzionario – racconta Daniele Zambelli, direttore artistico della mostra – ho scoperto anche la persona, fedele ai propri ideali ma attraversata da dubbi e incertezze”. “Possiamo non condividere le sue scelte – continua – o i suoi metodi, ma è difficile non rispettare un uomo che ha vissuto coerentemente secondo i suoi principi, pagando le sue decisioni in prima persona”. Il percorso espositivo si chiude con un’installazione d’arte di forte impatto emotivo: “Che: ritratto di Ernesto Guevara”, opera dell’artista americano Michael Murphy. Attraverso un gioco di prospettive, l’opera ricompone il celebre volto del Che, che si trasforma progressivamente nella sua firma, emblema di lotta e impegno politico. Questa chiusura simbolica invita i visitatori a riflettere sul dualismo tra immagine pubblica e identità privata, tra mito e realtà, offrendo una sintesi visiva del percorso narrativo della mostra.
“CHE GUEVARA tú y todos”, dunque, non si rivolge solo agli appassionati di storia o agli studiosi di politica latinoamericana. È pensata per un pubblico ampio e trasversale, capace di coinvolgere anche i più giovani, grazie a soluzioni multimediali e interattive. Il suo obiettivo è stimolare un dialogo critico sul passato e sul presente, attraverso la figura di un uomo che ha incarnato il desiderio di cambiamento e la lotta contro le ingiustizie. In un’epoca di immagini velocemente consumate e spesso svuotate di significato, questa mostra invita a guardare oltre il volto stampato su poster e magliette e a riscoprire la complessità di un uomo che ha segnato il Novecento. Il Museo Civico Archeologico si trova in via dell’Archiginnasio 2, a Bologna. Orari mostra: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 18.00; sabato, domenica e festivi dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (martedì giorno di chiusura). Biglietti: intero € 13,00; ridotto studenti universitari e over 65: € 11,00; ridotto speciali/convenzioni: € 10,00; ridotto per gruppi scolastici e fino a 18 anni: € 7,00. Gratis: fino a 10 anni di età. Per tutte le info visita il sito: www.mostracheguevara.com.
Redazione -ilmegafono.org
Commenti recenti