È uscito lo scorso 15 novembre il nuovo album di Stefanelli, intitolato “Gentile”, pubblicato con l’etichetta indipendente Dischi Rurali e distribuito da Artist First. Un disco che si colloca dentro un genere che si apre a innumerevoli possibilità, costruendo un percorso musicale ed emotivo che oscilla tra il buio e la luce e generando un’atmosfera complessiva in cui intensità e contenuti si intrecciano in maniera molto originale.
L’aspetto sonoro del disco è un interessante mix tra elettronica e pop, tra suoni moderni e richiami vintage, una eterogeneità che si esprime attraverso bassi molto presenti e distorti, capaci di avvicinarsi a contesti sonori retrò, senza perdere la componente di attualità. Questa bivalenza è ulteriormente accentuata dalle batterie e drum machine, che alternano groove elettronici a un sound variegato e dinamico. Il risultato è una produzione raffinata, che riesce a porsi come punto di contatto tra passato e presente, con arrangiamenti che catturano l’orecchio e trascinano l’ascoltatore in una sorta di viaggio sensoriale.
Oltre all’aspetto prettamente musicale, che collochiamo quindi in un elettropop che strizza l’occhio al new wave, un ruolo centrale è giocato anche dalla voce di Stefanelli, che nei brani si muove tra delicatezza e potenza, conferendo qualcosa di intrigante a ogni traccia. Questa versatilità vocale dà vita a un disco che racconta di emozioni e di gentilezza, rigettando in ogni modo ogni qualsiasi forma di violenza. Con “Gentile”, Stefanelli (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) dimostra di avere una qualità artistica matura e ben definita, capace di mescolare influenze e sperimentazioni in un agglomerato ideale per trasportare il suo messaggio musicale e per costruire un mix di suoni e sfumature davvero gradevole.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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