Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina continua a suscitare polemiche e incertezze. L’ennesimo pasticcio legato alla realizzazione dell’infrastruttura che collegherebbe Messina e Reggio Calabria riguarda la mancata valutazione dell’impatto sismico dell’opera. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha infatti smentito, proprio in questi giorni, di aver validato una relazione tecnico-scientifica sul rischio sismico legato al progetto, chiarendo che la stessa relazione, citata nella documentazione presentata dalla commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) del ministero dell’Ambiente, è di “esclusiva responsabilità degli autori, ancorché dipendenti dell’INGV”, con esclusione di qualsivoglia responsabilità dell’Istituto sul suo contenuto e utilizzo. Insomma, al contrario di quanto affermato dalla Società Stretto di Messina con l’appoggio del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non esiste alcun documento ufficiale che dia il via libera al progetto sotto il profilo della sicurezza sismica.
L’INGV ha chiarito la sua posizione in un comunicato sul suo sito web (clicca qui per leggerlo), dopo che lo stesso presidente dell’Istituto, Carlo Doglioni, aveva già dato la smentita in due lettere pubblicate dal quotidiano “La Repubblica” e indirizzate al deputato Angelo Bonelli di Avs. “L’Ingv non ha avuto incarico da parte della Stretto di Messina a svolgere indagini sulla presenza di faglie attive”, si legge nei documenti menzionati dal quotidiano. Solo “due ricercatori dell’Ingv hanno svolto analisi dell’area a esclusivo titolo personale”, analisi che, prosegue il testo, “non possono rappresentare l’opinione istituzionale dell’Ingv”.
Nelle sue lettere, Doglioni non si limita a smentire il coinvolgimento del suo Istituto, ma evidenzia anche delle criticità tecniche potenzialmente fatali per il progetto del Ponte sullo stretto. La prima riguarda i coefficienti di resistenza sismica: il ponte è infatti stato progettato per resistere a un’accelerazione di 0,58 Gal, un valore che, secondo il presidente dell’Ingv, è drammaticamente sottostimato. “All’Aquila si sono registrate accelerazioni fino a 0,66 e ad Amatrice fino a 0,95”, scrive Doglioni, aggiungendo che “lo stretto di Messina può essere epicentrale per eventi sismici con accelerazioni facilmente superiori a 1 ma possibili anche fino a 1,5 – 2”.
Ancora più preoccupante è poi la questione della faglia di Cannitello, dove dovrebbe sorgere il pilone sul lato calabrese della costa. Il progetto la considera inattiva, ma secondo Doglioni “per valutarne la potenziale attività sarebbe necessario effettuare studi tramite trincee paleosismologiche che non risultano essere state realizzate recentemente”. In sostanza, mancano studi geologici aggiornati su un’area cruciale per la stabilità dell’opera. Ed ora, a pochi giorni da uno step cruciale per il progetto, la conclusione della Via/Vas che condurrebbe verso l’esame definitivo del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, presieduto dalla premier Giorgia Meloni) e l’avvio dell’opera, questo colpo di scena potrebbe portare ad una nuova impasse nella sua realizzazione.
Il deputato di Avs, Angelo Bonelli, infatti, ha subito inviato le due lettere di Doglioni al Cipess, alla commissione Via e alla commissione Grandi rischi della Protezione civile, invitando la premier Meloni a intervenire. A complicare questo quadro, si aggiunge il nodo delle autorizzazioni a livello regionale. Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha dichiarato che “la commissione tecnica regionale ha espresso parere favorevole all’unanimità” sul progetto del Ponte sullo Stretto ma, come rivelato da Bonelli, questa affermazione non corrisponde alla realtà: La commissione tecnica non ha mai espresso il parere nei termini previsti dalla legge: entro il 13 aprile, quando dovevano essere presentate le osservazioni, e il 13 ottobre, data entro cui si sarebbero dovute fornire le contro-osservazioni”. La vicenda, quindi, continua a ingarbugliarsi, rivelando ancora una volta il grande bluff di Salvini e del governo su un progetto così critico e costoso.
Redazione -ilmegafono.org
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