Dalla pittura al digitale, dal collage alla realtà aumentata: tutto questo è ‟Bastaddi”, la mostra di Angelo De Grande, in arte Ade, che aprirà le porte il 31 marzo, presso gli spazi dello showroom di Marset Italia, in via dell’Annunciata 29‚ nel quartiere di Brera‚ a Milano. La mostra, organizzata da Sudestasi Contemporanea in collaborazione con Marset Italia e Bepart, è curata dalla nostra Sarah Campisi e durerà fino al prossimo 29 aprile. Ade (Angelo De Grande) è un artista digitale multidisciplinare siciliano (nato a Siracusa) che fa del collage il suo mezzo espressivo principale. Le sue figure nascono da un patchwork di antiche incisioni e schizzi decontestualizzati e mescolati tra loro fino a far nascere una moltitudine di Chimere dai mille aspetti differenti. Uomo, natura e artificio diventano una sola creatura, ibrida e apparentemente insensata che però, ad uno sguardo più approfondito, rivela critiche, opinioni o puri sentimenti nei confronti della società contemporanea.
La sinergia con il team di Bepart porterà l’esposizione ad un livello successivo: attraverso la tecnologia AR (Realtà Aumentata) dell’app Bepart, i collage “bastaddi” dell’artista prendono vita nel supporto digitale rimanendo comunque ancorati alla stampa tradizionale‚ tangibile, in un legame indissolubile che trova negli NFT (Non Fungible Token) la maniera di attualizzarsi. A tutti noi bastaddi (dal siciliano “bastardi”), ossia ibride creature in balia tra un passato analogico e un presente digitale, si rivolge l’omonima mostra di Ade. Una mostra in realtà aumentata che inaugura il primo progetto espositivo di Sudestasi Contemporanea dedicato interamente alla dimensione artistica virtuale.
Negli ultimi anni il connubio tra arte e media immersivi, frutto di quel processo di digitalizzazione applicato ormai ai più svariati settori, sta vivendo uno sviluppo imprevisto e imprevedibile fino a poco tempo fa. Da qui la voglia di Sudestasi Contemporanea di dare spazio ai nuovi linguaggi della digital art, con questo evento sviluppato insieme a Bepart, organizzazione no profit all’avanguardia nel campo della produzione di contenuti artistici in realtà aumentata e virtuale, un “movimento di immaginazione pubblica” pluripremiato per i suoi progetti che stanno ridisegnando in maniera condivisa gli scenari urbani di tutto il mondo e che vanta numerose collaborazioni con prestigiosi partner istituzionali e non (dal Comune di Milano a quello di Torino, dal PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea allo IED Venezia, dall’Università Luigi Bocconi alla BMW, ecc.).
La mostra, a cura di Sarah Campisi, presenta 15 opere su carta di piccolo formato, eseguite tra il 2018 e il 2021 con la tecnica del collage digitale e interventi pittorici a tecnica mista, adattate per l’occasione alla realtà aumentata: un’esposizione fisica e virtuale al tempo stesso, pensata per offrire più livelli di fruizione. Nelle tavole esposte, l’autore utilizza per lo più frammenti di un immaginario passato, per ricomporli in configurazioni giocose che aprono a nuovi orizzonti semantici, ad un nuovo concetto di “chimera” che esprime l’utopia dell’Uomo contemporaneo. Anche la realtà aumentata entra in questo processo di “risignificazione”, svelando e accentuando il carattere ludico delle opere dominate da una ricerca artistica che rifugge qualsiasi “preziosismo”, invitando lo spettatore ad una riflessione attiva ed interattiva sui futuri sviluppi dell’arte e della società del XXI secolo.
Questo, in sintesi, l’universo creativo di ADE che si rispecchia nel suo approccio alla vita: acuto, burlesco, vivace, sofisticato, emozionale, in perenne equilibrio tra il serio e il faceto, ricco di rimandi alla tradizione ma con lo sguardo sempre proiettato al futuro. Per visualizzare le animazioni basta scaricare l’app di Bepart (disponibile gratuitamente su Google Play e Apple Store) e inquadrare le opere con il proprio smartphone o il tablet: un semplice gesto che ci consente, come per magia, di entrare nella dimensione parallela e interattiva dell’artista attraverso lo schermo del nostro device.
Alla mostra si associano anche una serie di azioni destinate ad ampliare le modalità di fruizione virtuale dell’evento: l’edizione in formato NFT (Non-Fungible Token) delle opere Testone meccanico e Testone baffuto e una campagna di “stickers bombing” volta a superare ulteriormente i confini fisici dello spazio espositivo, strizzando l’occhio alle nuove strategie di comunicazione. Il tutto ovviamente visibile anche in realtà aumentata. Tradizione e innovazione si incontrano dunque in questa mostra ideata come occasione per vivere e sperimentare le più innovative tendenze dell’arte contemporanea. Una sfida inedita, nata anche con l’intento di creare nuove sinergie tra le varie professionalità che hanno creduto e reso possibile la realizzazione dell’evento.
Redazione -ilmegafono.org
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