Il prossimo 2 dicembre si inaugura al Mudec di Milano la prima personale italiana di TvBoy, uno degli esponenti principali, a livello internazionale, del movimento Street Art di matrice Neo-Pop. Può suonare un po’ strano pensare che uno street artist decida di esporre le proprie opere nello spazio sicuro e protetto di un museo, ma nel caso di TvBoy è stata una riflessione quasi naturale, maturata durante il primo lockdown, quando le città e i loro muri erano spazi proibiti a tutti, anche all’artista che in quelle superfici trovava tele ideali sulle quali esprimersi.
In quei lunghissimi giorni, per il giovane artista di origini siciliane, la tela tradizionale è diventata un veicolo per registrare le contraddizioni della società e della politica (non solo italiana), per consegnare al tempo un’opera che non sia cancellata (come è capitato ad alcune delle sue produzioni ritenute troppo scomode e provocatorie) né sia soggetta al suo deterioramento naturale, ma che invece resista. La strada però resta (e resterà) per TvBoy il luogo ideale per esprimere la sua arte, per diffondere il suo messaggio, per catturare l’attenzione dell’osservatore e per emozionare.
È in strada, infatti, che TvBoy, all’anagrafe Salvatore Benintende, ci ha regalato opere uniche ispirate da personaggi politici, dai nomi più noti della TV e dei social o dai fatti di cronaca che hanno segnato questi ultimi anni. Prima con la tecnica del paste-up (grandi manifesti su carta realizzati a mano ed affissi al muro con colla di farina), poi con quella degli stickers (adesivi in bianco e nero, fotocopiati su carta adesiva, ritagliati a mano ed incollati su arredi urbani o cartelli stradali), TvBoy ha lasciato il suo segno in diverse città italiane ed europee, sempre mostrandosi attento all’attualità, ai diritti umani e alle questioni sociali.
Con le sue opere TvBoy omaggia figure come Franco Battiato, Raffaella Carrà e Gino Strada; sostiene Mimmo Lucano, ingiustamente condannato per aver commesso il “reato di accoglienza”; esprime orgoglio per le vittorie collezionate nel 2021 dai nostri talenti dello sport e della musica; racconta l’amore ai tempi del Covid e le piscosi da pandemia; si oppone ai messaggi di odio che vengono rivolti alla comunità LGBTQ+; interpreta i politici come personaggi dei fumetti pronti ad affrontarsi, a riparare qualcosa o a prendersi gioco del popolo; abbraccia idealmente e con messaggi di speranza i migranti salvati in mare dalla nave della ong Open Arms. Con il suo stile, influenzato sensibilmente dal movimento della Pop-Art statunitense di Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Keith Haring, TvBoy restituisce la sua analisi del quotidiano usando un linguaggio semplice e sincero, attraverso cui provoca in modo gentile l’opinione pubblica ed esprime le sue posizioni mettendoci la faccia, anche se parzialmente nascosta da occhiali scuri e cappellini.
Con la mostra, in programma al Mudec dal 2 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022, avremo modo di conoscere l’artista attraverso 70 opere divise in quattro sezioni: i baci, il potere, gli eroi, l’arte. L’ingresso è gratuito e ci piace pensare che sia una scelta anche questa, perché l’arte di TvBoy è pubblica, nella sua accezione più corale e democratica. Una volta trovato lo spazio in strada, le sue opere appartengono a tutti e così sarà anche nelle stanze di un museo. La prima personale di TvBoy, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, è curata dell’esperto di street art e giornalista Nicolas Ballario ed è realizzata in collaborazione con TVBOY Studio.
Serena Gilè -ilmegafono.org
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